26-06-2012
Dopo aver acquistato verdure e pesci al mercato di Rialto, il cuoco Lorenzo Cogo si prepara a entrare nella "cucina" della sua imbarcazione, momento topico della S.Pellegrino Cooking Cup 2012. Il suo Sgombro, crema di riso con aglio nero, uva passa, foglie di nasturzio, prezzemolo, infusione di sedano e farina di ceci gli è valso il terzo posto complessivo nella classifica dello Young Chef of the Year, vinta dall'australiano Richard Ousby (foto Lydia Capasso)
Nelle acque della Laguna veneziana, eccezionalmente increspata dal vento, sabato 23 giugno si è svolta la dodicesima edizione della S.Pellegrino Cooking Cup, regata velica che si combatte a colpi di timone e mestoli, quest’anno vinta dallo chef australiano Richard Ousby, seguito dallo svedese Jacob Holmstrom e dal nostro Lorenzo Cogo. Ma non è il medagliere che in questa sede ci interessa, nemmeno il confronto tra i piatti appannaggio della giuria radunata sul Timoteo di Missoni, quanto raccontare a chi non era a bordo di Punch, un Salona 39 a due timoni e poppa aperta, come è realmente andata l’avventura dello chef tricolore. Un’avventura iniziata la mattina presto al Mercato di Rialto con Lorenzo che, buon veneto, giocava praticamente in casa rispetto ai colleghi. Il giovane cuoco si è diretto deciso al banco del pesce di Gianni Donaggio (San Polo 321): senza indugio ha scelto gli sgombri (uno degli ingredienti obbligatori per la ricetta, contenuti nella Mistery Box, era proprio il pesce azzurro), poi, come scannerizzando le verdure esposte sui banchi, è entrato nella bottega del sior Santin (San Polo 220/221) che lo ha pregato di recarsi nel suo magazzino (un campiello alle spalle del mercato) dove avrebbe trovato il resto (riso, erbe fresche e un legume). Riempite scatole e sacchetti con gli ingredienti del piatto studiato per la regata, lo chef – all’alba delle 8.40 - si è concesso uno Spritz, ideale per allentare la tensione, immediatamente seguito dai colleghi stranieri.
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a cura di
milanese d’adozione, laureata in Lettere, già giornalista enogastronomica con la passione per il tè su diverse testate, da oltre 15 anni è passata dall’altra parte della barricata occupandosi di comunicazione e consulenza nello stesso ambito. L’inseparabile bicicletta con cui si sposta per la città le fa bruciare tutto quello che assaggia e fa assaggiare