I Rizzo e le loro Farmacie per i Sani e per i Contenti

Il novembre del prossimo anno i tre fratelli Rizzo, Fabio e Roberto in sala con Edoardo Di Rienzo, Valentina in cucina, festeggeranno i primi vent’anni di golosa, e sempre più brillante attività, della Farmacia dei Sani, aperta dai loro genitori, Franco e Ada, in piazza del Popolo a Ruffano, telefono +39.339.8332514. Un decennio di popolare cucina di tradizione grazie a loro madre, scomparsa la quale forni e fornelli sono passati a Valentina, che mai avrebbe voluto chiudersi lì, bensì abbracciare un mestiere che le permetteva di girare il mondo.

Ma anche se i loro orizzonti sono ben più limitati, i tre li percorrono con una forza e una brillantezza uniche. Siamo nel Salento più prossimo a Leuca e nel 2022 ecco Fabio, al quale dobbiamo anche un liquorificio chiamato Farmacia dei Contenti, aprire sulla costa ionica la Meraviglia dei Sani, +39. 345.5100949, un gazebo faccia al tramonto dove cenare e sognare. Quest’estate il bis sull’altra sponda, quella adriatica, con il Lido Ficò tra Castro e Tricase Porto, lettini e ombrelloni da mattina a sera, il ristorante aperto a pranzo, +39.351.8040911. Da un capo all’altro sono 40

chilometri o un’ora in auto, con Ruffano in mezzo a fare da fulcro di una altalena basculante tra un piacere e l’altro.

Una sola bontà proposta da Valentina in tutte e tre le realtà, gli Spaghettoni, colatura di alici, pistacchi e limone, un’idea di sua mamma che lei ha fatto fortemente sua, tanto da issarla su ogni pennone. Poi ci sono le bontà della singola insegna. Al Lido Ficò ad esempio, ecco la Zuppetta di cozze alla catalana e crostini, un gagliardo antipasto di mare e di sole, qui la ricetta. Alla Meraviglia dei Sani invece la Zuppa di mare

meravigliosa e il Katsusando di pesce spada croccante, in pratica la versione giapponese del club sandwich.

Sono tutte prelibatezze suggerite a Valentina dai suoi giri attorno al globo. Nella cena che domenica scorsa, 1 settembre, mi ha visto salutare le vacanze alla Farmacia dei Sani, Luisa e io abbiamo ordinato quasi esclusivamente piatti in carta da questa stagione. Non li abbiamo esplicitamente cercati, ma, frequentando da tempo questo locale, è come

se fossero scritti in rilievo per farsi notare visto che le nostre memorie non hanno rimandato ricordi alcuni.

E’ successo così che abbiamo due portate uguali, cosa rarissima perché restringe il campo di scelte. Stesso antipasto e stesso primo, non lo stesso secondo perché quando leggo Gnommareddi io ne resto stregato, in questo caso serviti con zabaione alla senape e peperoni alla pressa. Luisa invece è andata sul nuovo: Ricciola cotta e cruda, vaniglia e melanzana.

Il via nel segno di un eccellente e geniale Ceviche di branzino, gamberi rosa e cozze, leche di tigre, barbabietola, olio al sedano. Per una volta non sono stato sgridato per avere fatto scarpetta. Abbiamo applaudito anche il primo: Linguine, pomodoro fermentato, peperone, ostrica. Senza saperne nulla, una pasta al pomodoro dal sugo rosso vivo, con un’ostrica abbattuta e grattugiata sopra a mo’ di formaggio. Intensità assoluta, con l’ostrica a fare da chiave di volta del condimento, lì a reggere la

preparazione e non richiamo come a volte accade con un ingrediente allodola. Libertà di scarpetta anche in questo caso.

Dolce conclusione con due distinti dessert: Arachidi, limone, liquirizia, tre ingredienti all’apparenza tra loro impossibili, eppure… e Fior di fico, un gelato sullo stecco con un’anima di fragole. La Farmacia dei Sani è in costante e luminosa evoluzione.