25-03-2016
Rainer Becker, radici tedesche e tanto lavorare in Australia e Giappone prima di approdare nel 2000 a Londra per aprire di lì a due anni il primo di dieci Zuma, ristorantissimo di cucina giapponese appena sbarcato a Roma. Nella foto Rainer è con Massimiliano Blasone, lo chef al quale ha affido la guida dell'insegna romana
Ci sono persone spocchiose che pensano di avere scalato l’Everest senza bombole, e al massimo hanno camminato lungo i sentieri alpini, e altre che hanno davvero calpestato gli 8mila della terra e quasi se lo tengono per sé. Rainer Becker, tedesco di un paesino di poco più di mille anime, Lieser, nella regione della Mosella, appartiene alla seconda e meno nutrita schiera. Per anni, il secolo scorso, è stato un valido executive chef di un Park Hyatt, prima quello di Sydney, quindi Tokyo. Fatale è stata, curiosità di base a parte, una lunga teoria di no pronunciati dal collega che all’interno della stessa struttura di Tokyo gestiva un locale kaiseki. «Ero attratto dalla cucina giapponese e non appena avevo un momento libero lo raggiungevo e lui mi voltava le spalle. Non voleva letteralmente lo osservassi lavorare. Gli chiedevo come aveva fatto una certa cosa e lui zitto. Ma io insistevo e una volta gli dissi che non mi piaceva il tofu e lui mi fece assaggiare il suo. Mi si aprì un mondo e lui si aprì a me».
Il gruppo che ha nel marchio Zuma il fiore all'occhiello, secondo un articolo di Bloomberg dell’estate 2015, anno dello sbarco a New York, conta 3mila dipendenti e un fatturato di oltre 200 milioni di dollari. Il primo a meravigliarsi, in un certo senso, è Becker in persona: «Sono nato in una famiglia di ingegneri e quando compii 18 anni sarei dovuto andare all’università ma giocai d’anticipo e dissi a mio padre che da grande avrei voluto fare il cuoco. Devo dire che non si oppose,
E adesso eccolo alla guida di un impero della ristorazione. Zuma è stato scelto perché suona bene un po’ a tutti, facile da ricordare, impossibile sbagliarne la pronuncia. Non significa nulla, a meno di non pronunciarlo diversamente. Allora sta per seconda moglie. Nel dubbio, meglio non andarci con la prima se si è in un momento di crisi.
Zuma Roma, quarto e quinto piano di Palazzo Fendi, con terrazzo al quinto e un secondo più piccolo sul tetto, vista di quelle che Roma sa regalare a chi la visita, esaltante, conta ora 65 dipendenti, lingua ufficiale l’inglese ma sono tutti italiani nei quattro posti chiave: Massimiliano Blasone, ex Heinz Beck a Londra, è lo chef; Pasquale Gislao il direttore di sala; Stefano D’Ippolito il bar manager e Michele Brando il sommelier con doppia vocazione, vini e sakè.
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Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
Massimiliano Blasone, frusinate classe 1976, è il nuovo chef de L'Aria, il ristorante gourmet del Mandarin Oriental - Lago di Como a Blevio