24-03-2019

Premio Birra Moretti Grand Cru, trionfa Alberto Francesco Wengert

Il vincitore è il sous chef dell'Aquapetra. Menzioni speciali a Torcasio e Marzullo, che prevale pure nella people's choice

Al centro, Alberto Francesco Wengert con Alfredo P

Al centro, Alberto Francesco Wengert con Alfredo Pratolongo, presidente della Fondazione Birra Moretti, che consegna al vincitore l'assegno da 10mila euro di primo premio

È Alberto Francesco Wengert, sous chef della Locanda del Borgo di Telese Terme (Benevento), il vincitore dell'ottava edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru (leggi qui l'intervista che gli abbiamo fatto). Il suo piatto, Alici di Cetara affumicate, caviale di colatura, gelèe alla Birra Moretti e meringa di pane croccante, è quello tra i sei finalisti che più ha convinto la giuria composta dal presidente Claudio Sadler (Sadler), poi Andrea Berton (Berton), Davide Del Duca (Osteria Fernanda) (vincitore del premio, nel 2014), Nicola Dell’Agnolo (Il Luogo di Aimo e Nadia), Annie Feolde (Enoteca Pinchiorri), Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini), Alessandro Pipero (Pipero Roma), Isabella Potì (Bros), Marco Reitano (La Pergola), Andrea Ribaldone (Osteria Arborina) e Viviana Varese (Alice), oltre a Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, e Alfredo Pratolongo, presidente della Fondazione Birra Moretti.

Alici di Cetara affumicate, caviale di colatura, gelèe alla Birra Moretti e meringa di pane croccante, di Alberto Francesco Wengert

Alici di Cetara affumicate, caviale di colatura, gelèe alla Birra Moretti e meringa di pane croccante, di Alberto Francesco Wengert

Alberto Francesco Wengert con Alfredo Pratolongo, Claudio Sadler e Annie Féolde

Alberto Francesco Wengert con Alfredo Pratolongo, Claudio Sadler e Annie Féolde

Questa la motivazione della scelta di Wengert: "(Il piatto) rappresenta la perfetta sintesi tra italianità, golosità e tecnica. Esalta l’uso di un ingrediente spesso negletto come il pesce azzurro e riesce a farlo al meglio valorizzando nel contempo l’aroma di Birra Moretti Ricetta Originale, proposta sia come elemento della ricetta che in abbinamento. L’insieme risulta quindi armonioso e meritevole del posto più alto sul podio del Premio Birra Moretti Grand Cru 2018/2019". Wengert iscrive così il proprio nome in un albo d'oro prestigiosissimo: primo vincitore del premio fu nel 2011 Giuliano Baldessari. Poi Christian Milone, Luigi Salomone, il citato Davide Del Duca, Riccardo Gaspari, Giuseppe Lo Iudice e Solaika Marrocco.

Melanzana, birra, pere, lievito e prezzemolo, di Giuseppe Torcasio

Melanzana, birra, pere, lievito e prezzemolo, di Giuseppe Torcasio

Giuseppe Torcasio

Giuseppe Torcasio

Menzione speciale per l'abbinamento con la birra è andata a Giuseppe Torcasio, chef del ristorante Ex Trappeto di Lamezia Terme (Catanzaro), che ha partecipato con Melanzana, birra, pere, lievito e prezzemolo: "È un piatto di moderna interpretazione, mostra tecniche contemporanee utilizzando pochi ingredienti capaci di evidenziare una grande attenzione al mondo vegetale. Menzione speciale della giuria per l’abbinamento, davvero azzeccato, con Birra Moretti Grani Antichi (utilizzata anche nella preparazione), che esprime un equilibrio sottile e preciso.

La zucca incontra i Grani Antichi, di Davide Marzullo 

La zucca incontra i Grani Antichi, di Davide Marzullo 

Doppia premiazione per Davide Marzullo, nella foto con Giancarlo Perbellini e, sotto, Andrea Berton

Doppia premiazione per Davide Marzullo, nella foto con Giancarlo Perbellini e, sotto, Andrea Berton

Altra menzione speciale per l’utilizzo della birra nella ricettazione va a Davide Marzullo, il più giovane tra i finalisti, sous-chef del ristorante The Market Place di Como, il suo piatto era La zucca incontra i Grani Antichi: "Sfrutta al meglio nella preparazione la potenzialità aromatica della Birra Moretti Grani Antichi; la accosta a ingredienti di terra e di mare regalando un perfetto bilanciamento finale. In abbinamento, invece, lo chef ha proposto una Birra Moretti alla Toscana". Marzullo ha anche prevalso nella people's choice, ossia il voto popolare che è rimasto attivo sul sito di Identità Golose.


IG2019: costruire nuove memorie

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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