23-04-2019
Si chiamano Luigi, Mattia, Mirko e Paolo i quattro moschettieri dei cocktail. E a differenza dei protagonisti del romanzo di Dumas non difendono re Luigi XIII ma tengono alta la bandiera della miscelazione di qualità.
Luigi Barberis – responsabile del bar dell'Hub di Identità Golose Milano e del Caffé degli Artisti di Alessandria - Mattia Pastori - ex Camparino e Armani Bar oggi consulente in mezzo mondo - Mirko Turconi, già al Piano 35 di Torino e miglior barman d’Italia nel 2017 e, infine, Paolo Rovellini, brand expert di Pernod Ricard, hanno dato vita a Identità di Cocktail 2019 a un “otto mani” sul tema: Twist on Classic, ovvero come ti attualizzo i cocktail che hanno fatto la storia.
La squadra è di quelle vincenti. Tanta esperienza in Italia e all’estero, conoscenza sopraffina delle materie prime, creatività ed estro, uniti a una spiccata capacità comunicativa. E per interpretare il tema dell’edizione 2019 di Identità Golose, "costruire nuove memorie", i fantastici quattro hanno scelto di cimentarsi con la rilettura di altrettanti classiconi: B&B, Manhattan, Martini e Mint Julep.
Luigi Barberis
«Ho pensato di ispirarmi al B&B – ha spiegato Barberis in avvio del suo intervento – un grande classico, oggi purtroppo un po’ dimenticato. La ricetta originale utilizza il Benedectine insieme a un prodotto tutto italiano come il Brandy che sta vivendo oggi una nuova primavera». E per dare un tocco di italianità in più Barberis ha cambiato uno degli ingredienti: «Ho scelto gli amari di Mazzetti d’Altavilla al posto del Benedectine per caratterizzare ancora di più il drink e ho macerato con caffè Lavazza un Brandy 12 anni , sempre Mazzetti d’Altavilla, per accentuare i profumi e dare maggiori sentori olfattivi». Il risultato è notevole nella sua semplicità.
Mirko Turconi
Paolo Rovellini
La versione del Manhattan targata Identità Golose e firmata Rovellini è il Fiftynine: «L’ho chiamato 59, proprio in memoria dell’anno di uscita del film con la Monroe. Ho scelto uno scotch Scapa, del Vermouth bianco macerato con fava Tonka, Vermouth rosso e ho aggiunto delle gocce di Amaro Ramazzotti e di soluzione salina».
Mattia Pastori (a sinistra) con Andrea Maugeri, che era con Pastori sul palco. «I cocktail che ho presentato sono stati ideati per Emporio Armani Caffè e lui è il bar manager che collabora con me»
E a Identità di Cocktail Pastori ha voluto innanzitutto celebrare il Martini Cocktail, anche in questo caso con un twist molto particolare. «Ho preparato un infuso di Passito di Pantelleria e olive da mescolare a un Gin Puro. Un Martini più strutturato e deciso. Per il secondo drink ho usato pomodorini, sale e pepe e uno shrub al timo, preparato con aceto di mele. Per finire l’aggiunta dello Champagne per un cocktail perfetto come aperitivo, fresco e allo stesso tempo con grande personalità».
Foto di gruppo a fine lezione
di
Giornalista professionista, classe 1966 con una laurea in Fisica e, oggi, docente in IULM e comunicatore. Cultore del bello e del buono, attento osservatore della società e dei suoi cambiamenti, appassionato e commentatore televisivo di golf. Amo e racconto il cibo, quello schietto, vero e senza fronzoli. Scrivo di luoghi, persone, vino, rum e distillati e, quando capita, di politica