28-04-2019
Lucia De Prai ritratta durante Identità Milano 2019. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani
«La mia non è pasticceria, ma cucina dolce. Penso sempre alle mie creazioni come piatti in cui esprimere un pensiero, una visione. Non amo la pasticceria da laboratorio perché limiterebbe la mia capacità di espressione». È una dichiarazione d’intenti quella di Lucia De Prai, pasticciera atipica («Non mangio dolci») cui non mancano le idee chiare, la spiccata attitudine alla realizzazione dei propri obiettivi e il coraggio di cambiare rotta. Ne sanno qualcosa i suoi genitori. «Ho lasciato Giurisprudenza al terzo anno e per cucinare sono andata via di casa», racconta a Identità Milano 2019.
E ne sono consapevoli pure coloro per cui ha lavorato a cominciare da Roy Caceres che s’è convinto a farla lavorare con lui, «all’inizio pensava fossi una “figlia di papà” che voleva giocare in cucina», dopo averla chiamata in emergenza per sostituire uno della sua brigata a una manifestazione. Poi è arrivato Paco Torreblanca. «Ho avuto la fortuna di lavorare lui, maestro di pasticceria e di vita, e con lui – sottolinea - è cresciuta questa grande passione».
La De Prai dialoga con Marco Primiceri
«Marco mi ha portato via da Quique e dalla sua cucina d’avanguardia che – confessa la De Prai - non sono riuscita a fare mia». Erano assolutamente sue, invece, le memorie ispiratrici dei due “piatti dolci” che sono state oggetto della sua lezione a Identità. «Ho ragionato molto sul tema del congresso, Costruire nuove memorie. Così – spiega - ho creato due piatti con gusti legati ai miei ricordi: quello della neve e quello del pane e cioccolato».
Neve
Pane e cioccolato
Sul palco con la De Prai è salito per un saluto anche Corrado Assenza, nella foto c'è pure Cristina Viggè che ha presentato tutte le lezioni di Pasticceria Italiana Contemporanea a Identità Milano 2019
Lucia De Prai e Marco Primiceri
Il logo del nuovo ristorante Duo
«Avremo una quarantina di coperti, distribuiti in due sale. Poi una cucina a vista, un angolo riservato alla cantina, con un grande tavolo conviviale rettangolare per i gruppi. Forse sarà un tavolo di recupero o, forse, lo costruiremo noi. Ne abbiamo già realizzato uno e lo abbiamo sistemato in casa - il padre di Marco Primiceri, Giovanni, sta costruendo i tavoli per le sale, ndr - Elimineremo il soppalco, le porte interne, cambieremo quella d’ingresso mentre adegueremo l’accesso per consentire anche ai disabili di entrare. Risaneremo il pavimento in ardesia e ne poseremo uno nero, per dare continuità, nella cucina e nell’ambiente in cui ci sarà la cantina. Le volte in pietra e le travi a vista non saranno toccate. Gli impianti continueranno a essere visibili, ma in modo ricercato. Per le pareti delle sale da pranzo sceglieremo una pittura color nocciola».
L'inaugurazione è prevista tra ottobre e novembre: il tempo necessario per il via libera della Soprintendenza, giacché il locale è in parte vincolato e le modifiche interne dovranno essere limitate.
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile