La pizza più buona di Expo 2015 (e perlomeno tra le migliori di Milano, se non la migliore in assoluto) si mangia dentro al Padiglione del Biologico, struttura purtroppo un po’ isolata e marginale rispetto al grande flusso di pubblico che sciama lungo il decumano e il cardo, assi portanti dell’Esposizione. A proporla è il sodalizio Berberé-Alce Nero, due marchi che sono di per sé una garanzia. Il pizzaiolo è Massimo Giuliana, «uno che è con noi dall’inizio» spiega Matteo Aloe, il creatore di Berberé. Menu easy, sotto l’originale binomio “pizza & cereali”: le pizze e poi qualche proposta vegetariana studiata con la consulenza di Simone Salvini.

Matteo Aloe di fronte al bancone del punto di ristoro che porta anche la firma del suo Berberè
Siamo proprio dietro al padiglione dell’Oman, a due passi dall’entrata Est Roserio, peraltro per ora la meno frequentata. Chi arriva qui però viene ricompensato dalla qualità dell’offerta. Cinque pizze tra i 7 e i 10 euro l’una (pomodoro aglio e origano; pomodoro, fiordilatte e basilico; pomodoro, bufala di Caserta e basilico; pomodoro di Torre Guaceto, capperi, origano e fiordilatte; gorgonzola, frutta secca e miele di castagno), con straordinarie materie prime: il fiordilatte pugliese di
Azienda Agricola Querceta, la mozzarella casertana del caseificio
Ponteré dei fratelli
Cecere, ovviamente le verdure bio targate
Alce Nero, ma che buona la loro passata di pomodoro…
Poi l’idea di snack by Salvini, leggeri e all’insegna della naturalità. Può essere un’insalata, un semplice piatto caldo, un sandwich (ci attirava quello con zucchine, pomodori e maionese alle mandorle) oppure il “pic nic box”: con 13 euro un sacchetto che contiene 4 scatole con altrettante pietanze tra cereali e verdure di stagione. A noi è capitata una misticanza, una composizione calda di verdure, pasta con pomodoro e basilico e uno squisito risotto basmati con ceci, piselli, patate e scorzette d’arancia.

Cibi perfetti per tenere la linea con gusto, in un’accoppiata «che funziona già molto bene a Bologna, in via Petroni. Per la pausa pranzo la proposta di cibo veg piace molto». Tutto vero. Ma qui a Expo la nostra gola dice pizza e le papille gustative esultano all’incontro con l’impasto croccante e ben lievitato, leggero e digeribile. Sa di buon grano: farina bio tipo 1 macinata a pietra, lievito madre, lievitazione di 24 ore a 26°, niente frigo. In cottura c’è una perfetta caramellizzazione degli amidi che conferiscono alla crosta un bel colore bruno.
Poco da dire: una pizza ottima in assoluto, senza uguali qua a Expo. I milanesi che l’apprezzeranno nei prossimi mesi non si disperino il 31 ottobre, quando l’Esposizione chiuderà: facile infatti che per l’epoca sarà aperto il primo Alce Nero-Berberé milanese, per il quale mancano solo alcuni dettagli, in zona Garibaldi-isola, sempre più il nuovo cuore pulsante della città.