15-05-2005

Marchesi 1824

Se uno mi desse appuntamento in un bar dove si può solo stare in piedi, dove non puoi avere fretta nemmeno per un espresso perché i ritmi sono fisiologicamente lenti e, ancora, dove fuori impazza un traffico becero perché siamo a Milano e in un fazzoletto si incrociano quattro vie, gli chiederei se non ha un indirizzo migliore. Ma tutto questo, che non è solo negativo, vedi i tempi, appartiene alla Pasticceria Marchesi, a un gioiello assoluto dell’arte dolciaria, lì dal 1824. E per lì intendo l’angolo dove ha fine corso Magenta e inizio Santa Maria alla Porta, un’edicola chiusa da tempo, un’impalcatura di troppo e una panineria che è l’esatto opposto del negozio guidato dal cinquantenne Angelo Marchesi. Fu suo nonno, Angelo pure lui, a intitolarla a fine Ottocento Marchesi e sua zia Mariuccia, negli anni Sessanta, a non rinnovare gli interni. Lui si è inserito in scia e sta bene attento a non stravolgere l’anima di un locale che è un pezzo di archeologia felice. Sono antiche le vetrine, i mobili e gli specchi, è umana la macchina per il caffè, sono professionali e seri commessi e baristi, persone che sembrano appartenere da sempre al posto, secolari pure le figure più giovani, perfettamente conformate allo stile Marchesi, lontano anni luce dalla volgarità di tanta Milano di oggi. Non vi si servono toast e panini variopinti e sono ignoti piattini a pranzo e spazzatura da happy hours la sera. Non c’è catering e il sito, se tornerà mai a funzionare, sarà solo per fornire dei cenni storici, no ordinazioni perché il laboratorio già ora fa fatica a stare dietro alle richieste della bottega. Ma non si creda che il posto si sia fossilizzato a livello di proposte. In dieci anni, è diminuita l’offerta di torte pannose e si è sviluppata una linea cioccolatosa con bon bon e tavolette, così importante da avere richiesto un secondo laboratorio altrove. Forse un giorno debutteranno pure i gelati, un primo tentativo non convinse la proprietà ma, altro secolo, altre idee. Vado da Marchesi per respirare eleganza, per un superbo caffè macchiato e per un budino di riso che un tempo trovava un avversario in quello di Taveggia, ma che oggi stravince per manifesta superiorità. È un tronco di cono rovesciato, con una frolla finissima che racchiude un impasto di crema, riso, canditi e uvetta in perfetto equilibrio di sapori. La celebrazione, il prossimo gennaio, di un congresso di pasticceria all’interno di Identità Golose, passa anche attraverso la conoscenza di quei posti che ci arrivano intatti dal passato.

MARCHESI 1824
Santa Maria alla Porta, 11/a a MILANO
Telefono: 02.876730 Fax: 02.863416
Apertura: dalle 7.30 alle 20, domenica dalle 8.30 alle 13, lunedì chiusura totale
Prezzi: Torte 32/35 €, Piccola pasticceria 35 €
Coefficiente di difficoltà: buono, pasticceria classica

Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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