15-12-2012
Uno scatto tratto dal Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti di Piacenza. Protagonisti, 176 vignaioli di cui 108 con meno di 10 ettari vitati e 65 con meno di 5
A inizio dicembre è andato in scena a Piacenza il Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti, una vera (divina) commedia del vino. Vignaioli, che parola è? A chi è abituato a sentir parlare di winemaker, enologi, cantine ipermoderne e marketing nel bicchiere, il termine potrebbe provocare un'improvvisa R moscia. A noi ha messo di buon umore, ancor prima di iniziare gli assaggi. I vignaioli sono quelli che trasformano il territorio in vino, che desiderano un legame più che saldo con chi ama berlo. Quelli che fanno tutto loro. Dalla coltivazione alla commercializzazione. Sono lo staff di loro stessi, la fatica con un volto, due mani e una passione smisurata. Incontrarli nella caciara del Piacenza Expo è stata un'esperienza memorabile, per niente poetica. Una prosa degna di un romanzo che attinge direttamente dalla terra.
Sottobanco è apparso un bianco torbido, blend di Chardonnay, Petit Arvine e Petit Manseng. Un'esplosione di pera verde e mela smith ancora in divenire, ma di grandi potenzialità. Come Samuele e Marcello, qui di gente che se la tirava ce n'era ben poca. E anche i più di 3mila partecipanti, come noi, erano solo ben disposti a incontri ricchi di storia e a portarsi a casa, al prezzo giusto, bottiglie di carattere seppur senza blasone.
«Quello del vignaiolo non è un lavoro». Ascoltare questa frase da Ferruccio Carlotto, viticoltore a Ora (Bolzano), +39.0471.810407, mentre il suo Pinot Nero Filari di Mazzon ci sublima naso e bocca con piccoli frutti di bosco e una persistenza setosa, è stata la conferma che la maggioranza delle persone al di là dei banchi di assaggio non erano calcolatori, né speculatori, tantomeno amatori. Piuttosto fedeli amanti della vite e dei suoi frutti.
Mattia Filippi
Mentre Mattia ti racconta la sua storia e la sua filosofia di viticoltore errante pare tutto fuorché un thirtysomething equilibrato. Eppure lo ascolti e sei perfettamente a tuo agio. E quando dopo qualche giorno ci ripensi, sorridi e hai voglia di incontrarlo di nuovo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
Milanese incastrato dalla Romagna. Copywriter. Vorrebbe invecchiare in una botte di rovere. Twitter @martinolapini