01-11-2022
Le sei annate di Riserva Cannubi 1752 prodotte da Damilano: sono state le protagoniste della prima degustazione ospitata dal Ristorante Andrea Aprea di Milano (Tutte le foto sono di Gabriele Zanon)
Barolo: solo a pronunciare questa parola, si evoca una storia fondamentale per la cultura del vino italiano, una storia a sua volta fatta di altre storie: di cura del territorio, di tradizioni tramandate di generazione in generazione, di famiglie che hanno dedicato anima e corpo all'interpretazione di questo straordinario patrimonio enologico. Senza alcun dubbio, la famiglia Damilano ha nel corso dei decenni scritto pagine importanti di questa storia, con un'attività che iniziò nel lontano 1890. Fu Giuseppe Borgogno, bisnonno degli attuali proprietari dell'azienda, a decidere di iniziare nel comune di Barolo la coltivazione e la vinificazione delle uve di proprietà. L'evoluzione proseguì con Giacomo Damilano, che portò il nome che leggiamo ancora oggi sulle etichette dell'azienda, e che diede gli stimoli necessari per avviare una produzione di eccellenza.
Questo rapporto così intenso, che prosegue con immutata passione da oltre 130 anni, porta oggi Damilano a proporre diverse interpretazioni di Barolo, ognuna con delle caratteristiche proprie, a volte anche molto distintive, ma sempre mantenendo un denominatore comune di grande importanza: la fedeltà assoluta al terroir e all'identità delle uve Nebbiolo che vi vengono coltivate.
Da sinistra: Paolo Damilano, Guido Damilano, Alessandro Bonelli
A introdurre questa degustazione speciale c'erano Paolo e Guido Damilano, che dal 1997, con il terzo nipote di Giacomo, Mario, guidano l'azienda. Con loro l'enologo Alessandro Bonelli, da un più di un decennio responsabile dell'identità dei vini Damilano, precedentemente affidata al solo Guido, che oggi continua a seguire la quotidianità del lavoro in vigna e in cantina.
Paolo e Guido Damilano hanno spiegato a due voci la nascita di della Riserva Cannubi 1752, una sfida entusiasmante per l'azienda: «1752 nasce dal desiderio di celebrare la collina di Cannubi, menzione geografica di grande rilevanza per Barolo, selezionandone le aree migliori. La famiglia Damilano possiede due ettari di Cannubi, e altri otto sono stati affittati a partire dal 2008. Con questa scelta di ampliare la produzione di Cannubi, abbiamo deciso di proporci questa nuova sfida. Il nome è un omaggio a quella menzione, in quanto è l'anno in cui è stata commercializzata la prima bottiglia di un vino prodotto a Cannubi».
Una storia e un approccio che si ritrovano poi nei calici: ciascuna delle annate degustate ha presentato quindi una personalità precisa. Il millesimo 2008 con tannini ancora molto intensi e una vivacità sorprendente fin dal naso, ma anche una grande delicatezza: un'annata forse da consigliare ai palati più esperti, in grado di coglierne ogni sfaccettatura. Il 2009 è invece intenso e di grande equilibrio, una presenza aromatica seducente e una pienezza che possono parlare a un pubblico più vasto. Equilibrata e fresca anche l'annata 2010, con caratteristiche che lasciano presagire la possibilità di un'evoluzione ancora più affascinante nei prossimi anni. Meno intenso e più floreale il 2011, un'annata dalle caratteristiche particolari, mentre dal 2013 si coglie un cambio di stile nella produzione di Riserva Cannubi 1752, con la scelta di valorizzare maggiormente il frutto e proporre vini meno austeri e tannici. Di grande interesse il 2015, premiato da James Suckling con un 99/100, con una beva fresca e leggera, ma anche una lunghezza impressionante: si presenta come un'annata dalle qualità uniche.
Paolo e Guido Damilano con lo chef Andrea Aprea
Uovo di selva con castagna, Grana Padano Riserva e liquirizia abbinato alle Docg Raviole e Brunate
Tortelli di genovese di maiale, scarola, olive nere e Provolone del Monaco abbinati alle Docg Cerequio e Liste
Manzo fondente con scalogno, senape e prugna abbinato alla Docg Cannubi
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Il progetto di interior design del nuovo Il Gramsci è stato curato dallo studio Cohesion di Torino
Una visione dall'alto delle Cantine Damilano a La Morra
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.