02-06-2019
Soave e i suoi vigneti, in provincia di Verona
Bisogna fermarsi nel tempo, come ha osato fare il Soave, mostrandosi nella sua perentoria longevità. E bisogna buttare all'aria i tempi: accostare natura e tecnologia.
Soave Stories quest’anno ha raccontato il pezzo di viaggio coraggioso di un vino e un territorio baciati dal successo, che hanno saputo mettersi in discussione. Lo ha fatto portando nelle cantine ed esplorando la terra ora vulcanica, ora più calcarea, i 33 cru.
Sandro Gini
Bisogna prendere lo scuolabus, come a tornare un po’ bambini, per arrivare a Castelcerino e all’azienda Coffele. Qui si affacciano i computer e la tecnologia, come quello solerte di capre e pecore nelle vigne: non a caso, si tiene alla qualifica di biologico.
Del resto, degustando il Soave Doc classico Vigneto Sengialta, 2015 di Balestri Valda scopriremo che assistenti speciali sono le api e cru vale anche per il miele.
Si incontrano vini come Soave Doc “La Broia” 2010 di Roccolo Grassi in cui gli anni valorizzano la complessità degli aromi, senza perdere in freschezza. O più indietro, il Recioto 2009 Luna Nova di Corte Mainente con la dolcezza placata sul finale dalla nota amara della mandorla.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky