Ruinart, la più antica maison di Champagne ha scelto la provincia di Parma, oggi anche riconosciuta come capitale creativa della gastronomia dall’Unesco, per presentare un grande millesimo, il 2007 Dom Ruinart Blanc de Blancs.
Uno champagne di uve 100% Chardonnay, il 75% delle quali provengono dalla Côte des Blancs e il resto da Reims, nella parte più settentrionale. Un naso che cattura per freschezza, frutta gialla e bianca, proprio come le note floreali ben alternate da sfumature di limoni.
All’assaggio il pompelmo lascia il posto a note più amare, sfumature intense, una bollicina che si potrebbe abbinare a infinite combinazioni culinarie di successo. Lo chef de Cave
Frédéric Panaïotis ha lasciato le emblematiche grotte di gesso di Reims dove custodisce i grandi champagne della Maison, per narrare, nel suo perfetto italiano (rarità assoluta tra i suoi colleghi chef de cave), questo importante millesimo.
In effetti proprio il 2007 è il suo primo millesimo dall’ insediamento a Ruinart, un battesimo con un’annata abbondante per raccolta ma con riti vendemmiali anticipati, non ottimali per un’estate piovosa.
Racconta Panaïotis: «Il ricordo di quella vendemmia è sempre vivido nella mia memoria. Il primo millesimo di Dom Ruinart è stato il 1959, annata mitologica con acidità basse che lo rese un fuoriclasse. La mia aspirazione quotidiana è che siano le uve selezionate e il tempo di affinamento a permettermi di raggiungere certi risultati».
C'è stata poi l'occasione di degustare il tempo passato di
Dom Ruinart, attraverso il
1993 (in cui spiccano note tostate e miele) e la versione
Rosé 2002 e
2007, che ci ha colpito per sobrietà, eleganza e tensione.
La stessa tensione che lo chef de Cave ha provocato in tutti coloro che hanno accolto l’invito a presentarsi, nella reggia di Colorno presso la sede di Alma Scuola di cucina italiana, per la terza edizione del Ruinart Sommelier Challenge Italian Edition.

Da sinistra: Francesca Terragni (Direttore marketing generale di Moët Hennessy Italia), Frédéric Panaïotis, Silvia Rossetto (Senior brand manager Ruinart Italia)
Dove sommelier, collezionisti e appassionati provenienti da tutta Italia hanno accettato la sfida “a l'aveugle”, alla cieca per l’appunto, sul tema dell’effervescenza; il tutto davanti a
Monsieur Panaïotis, coadiuvato da altri quattro illustri giudici:
Andrea Grignaffini, noto giornalista enogastronomico e membro del Comitato Scientifico di
ALMA,
Francesco Mastrogiacomo, sommelier del ristorante
Sadler di Milano e vincitore del
Ruinart Sommelier Challenge 2018,
Ciro Fontanesi, direttore di
Alma Wine Academy, e
Matteo Pessina, docente
Alma Wine Academy.
Il vincitore di questa nuova edizione è stato Stefano Berzi, titolare dell’Hosteria del Vapore di Carobbio degli Angeli (Bergamo), con una bella storia di sala e cucina per un’insegna storica del territorio. Non ci resta che attendere l’edizione 2020!