01-05-2021
Le "uova rosse", tra i simboli della Pasqua ortodossa che si celebra domani, domenica 2 maggio. Per l'occasione (e già da oggi) Vasiliki Kouzina, l'ottimo ristorante greco di Milano, propone un menu speciale davvero delizioso (lo abbiamo assaggiato!)
Il calendario internazionale del cibo ci ha abituati ormai ad attendere con impazienza il Capodanno cinese, ghiotta occasione per assaggi fuori dall'ordinario e scadenza ormai entrata nella percezione comune, perlomeno nelle grandi città; sappiamo anche che il thanksgiving day diventa ottima scusa per gustarci un buon tacchino e che in periodo di ramadan può essere interessante andare a scoprire pietanze "diverse" anche se non si è propriamente islamici. In questa logica di stimolante sincretismo gastronomico ci piace molto l'idea di Vasiliki Kouzina, il ristorante greco di Vasiliki Pierrakea a Milano che in queste ore celebra la Pasqua ortodossa con un menu appositamente studiato, disponibile anche in delivery (e che è davvero delizioso, come vedremo)
Vasiliki Pierrakea
Stiamo divagando, torniamo al punto: i cristiani ortodossi si staccano dalla Chiesa di Roma col Grande Scisma nei primi anni del Mille, e dunque non segu(ir)ono affatto la riforma del pontefice Gregorio, che è di quasi sei secoli successiva; rimangono così fedeli - o per meglio dire: perlopiù fedeli, perché il quadro non è uniforme - al calendario giuliano, ossia quello introdotto da Giulio Cesare nel 46 avanti Cristo. Senza volerci troppo addentrare (ce ne sarete grati, lo sappiamo) in questioni legate all'intricata disputa sul Filioque al Concilio di Nicea dell'anno 325, che stabilì uno specifico calcolo della data della Pasqua cristiana autonomo dalla tradizione ebraica al quale pure era ed è strettamente legato, di certo oggi tra calendario gregoriano e giuliano c’è uno iato di almeno una quindicina di giorni; quest’anno, per dire, i cattolici hanno celebrato la Pasqua il 4 aprile e gli ortodossi lo faranno appunto domani, 2 maggio (capita che le date collimino, e non è cosa rara. In media un anno su tre, all'incirca: è accaduto nel 2007, 2010, 2011, 2014 e 2017). Ed ecco la proposta lanciata dall’arcivescovo ortodosso Job Getcha di Telmessos, capo della Missione permanente del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli presso il Consiglio ecumenico delle Chiese: nel 2025 saranno 1.700 anni dalla conclusione del Concilio di Nicea. Perché allora non approfittarne per riunificare una volta per tutte la data della Pasqua di cattolici e ortodossi?
L'idea ha suscitato consensi, chissà se farà strada. Di sicuro oggi - torniamo alla gastronomia - siamo ben lieti del fatto che la Pasqua ortodossa sia ancora distinta da quella cattolica... se non altro perché ci ha fornito l'occasione per poter assaggiare il menu speciale dedicato alla ricorrenza, studiato da Vasiliki Kouzina.
Le "uova rosse"
Altro topos pasquale sia cattolico che ortodosso (ma anche ebraico) è l'agnello, “Ecce Agnus dei" esclama Giovanni il Battista riferendosi a Gesù salvatore dell’umanità. Lo stesso sacrificio dell’agnello attraversa, trasversalmente, tutte le culture mediterranee e limitrofe, da quella mesopotamica alla greca, dalla cristiana alla giudaica e fenicia. È l'ebraismo, riprendendo antichi culti agrari pagani, a stabilire la festa di Pesah, progenitrice della nostra Pasqua, come celebrazione del passaggio dall’inverno alla primavera (la parola pesah vuol dire “passare oltre”), dunque della rinascita della natura. Tale rito necessitava offerte e sacrifici a dio, tra cui l’immolazione degli agnelli: usanza ripresa e cristianizzata nell’Antico Testamento. Ossia: l’agnello è simbolo di purezza e di fragilità della vita; il vero credente offre dunque a dio qualcosa di prezioso.
Mageiritsa con fegatini d'agnello. Le foto dei piatti sono di Tanio Liotta
Agnello cotto lentamente con salsa al limone e patate al forno
Torta salata con erbe selvatiche, feta e finocchietti
Salsa di peperoni dolci arrostiti con tahina e crema di formaggio e pane integrale artigianale con noci e olive
Glyco
Vasiliki Kouzina dispone ora anche di bel dehors esterno, per pranzare o cenare in tranquillità
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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