20-01-2022
Pizza. Una storia napoletana è uscito da poco nella collana asSaggi di Slow Food Editore, 272 pagine, 16.50 euro
Si può raccontare la storia di una città attraverso quella di un cibo tradizionale e delle professioni che ne sono derivate? Forse nessuna città, e nessuna specialità alimentare, sono più strettamente legate tra loro come Napoli e la pizza. E' anche per questo che la lettura di Pizza - Una storia napoletana, firmato da Antonio e Donatella Mattozzi, edito da Slow Food Editore, risulta così affascinante: nel raccogliere, grazie a un meritorio e meticoloso lavoro di ricerca documentale, le storie di "pizzerie e pizzaiuoli tra fine Settecento e inizio Novecento", gli autori accompagnano il lettore in una visita guidata nuova, inedita, della città partenopea.
Il libro viene ripubblicato in questi giorni in un'edizione completamente aggiornata e arricchita: la sua prima edizione risale al 2009, con il titolo di “Una storia napoletana. Pizzerie e pizzaiuoli tra Sette e Ottocento”, sempre per Slow Food Editore. A coglierne il grande valore fu anche la prestigiosa Bloomsbury Academic di Londra, che nel 2015 ne ha dato alle stampe la versione inglese, tradotta dal professor Zachary Novak dell'Università di Harvard.
A sinistra, la copertina della prima edizione del libro di Antonio Mattozzi; a fianco, la copertina della traduzione inglese pubblicata da Bloomsbury Academic
«Quando uscì la prima edizione del libro - ricorda ancora Donatella Mattozzi - stava iniziando quel processo di rinascita, di "rivoluzione del gusto" come la definisco nella prefazione alla nuova edizione, che ha portato la pizza e i pizzaiuoli a diventare protagonisti a livello globale. E' stata una coincidenza, sicuramente fortunata, che ha avuto come risultato un grande rinnovamento della pizza napoletana. Impasti, farine, lievitazioni, materie prime: la pizza è diventata un prodotto di eccellenza. La necessità di una nuova edizione di questo libro emerge però dal fatto che, mentre sono uscite molte pubblicazioni sulla pizza contemporanea e i suoi protagonisti, null'altro è stato scritto sulla storia, e anzi: le leggende senza fondamento, amplificate da una certa tendenza allo story-telling, si sono diffuse a dismisura».
Una pizzeria napoletana raffigurata nel 1881 dalla rivista inglese The Graphic
«La ricerca iconografica è stata importante per questa nuova edizione, volevo che queste immagini potessero da una parte alleggerire il saggio, dall'altra fornire nuovi appigli al lettore per cogliere appieno la storia che vogliamo raccontare. Ma il materiale che abbiamo raccolto è ancora molto di più: infatti in questo momento sto lavorando a un nuovo libro, questa volta dedicato in particolare alla storia della Margherita: sempre evitando ogni sensazionalismo, ma cercando invece di proporre una narrazione basata esclusivamente su fatti storici documentati», aggiunge ancora Donatella Mattozzi.
Che tra le aggiunte della nuova edizione di "Pizza - Una storia napoletana" ha inserito anche un piccolo capitolo dedicato alla figura della pizzaiuola: «Da donna, e da storica, ho voluto dare spazio alle numerose figure femminili che ho trovato nei documenti che ho esaminato. Documenti che dimostrano come ci fossero donne titolari di botteghe, di pizzerie, e non solo impegnate nella preparazione delle pizze fritte, come siamo abituati a pensare».
Esterina Sorbillo, primogenita di Luigi Sorbillo, nella sua pizzeria in via dei Tribunali 35
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Raffaele Boccia, chef pizzaiolo del Nanninella di Poggiomarino, in provincia di Napoli
Ciccio Filippelli, Duodecim Pizze, via Louis Braille 1, Rende (Cosenza)
Ignatio Hidemasa Ito, chef di Otoro81 Restaurant, ristorante sul rooftop dell'hotel Magnolia, Vico Belledonne a Chiaia 11, Napoli