31-05-2021
"Appetiti" di Luca Iaccarino è uscito lo scorso 20 maggio per EDT, 280 pagg., 15 €. La prefazione è di Mario Calabresi
Il nuovo libro di Luca Iaccarino - giornalista e critico enogastronomico che i lettori di Identità Golose hanno incontrato diverse volte su queste pagine e su quelle della nostra Guida - si intitola "Appetiti - Storie di cibo e di passione". E' stato pubblicato da poco da EDT, casa editrice di cui lo stesso Iaccarino è da diversi anni food editor, ed è un riuscito mosaico di storie, raccontate in prima persona, di esperienze, visite, incontri, dialoghi. Sono ventisei le storie raccolte per il libro, la maggior parte sono articoli che Iaccarino ha scritto per diverse testate: D di Repubblica, Corriere della Sera, Cartografi...
Racconti che, secondo lo stesso autore, hanno come oggetto delle avventure enogastronomiche: «Mi piace molto la parola avventura - ci spiega - e mi piace usarla in questo contesto anche perché ho l'impressione che il nostro mondo in generale, e quello del cibo in particolare, sia un po' deprivato della parte avventurosa. Tutto ora è molto gestito, edulcorato, coordinato da PR e uffici stampa, e poi ancora c'è l'auto-narrazione di chi si occupa di produzione agroalimentare. Io invece ho avuto la fortuna di fare queste esperienze senza i filtri che dicevo, con l'unica bussola del cibo a guidarmi. E' quello che mi piace e ho tentato di raccontare vicende che avevano a che fare con il cibo e che fossero, la parola è chiaramente molto grossa, "vere" quanto più possibile».
Luca Iaccarino durante una delle presentazioni del libro
Si intitola La Fargo dei tartufi la storia a cui accenna Iaccarino, e da sola potrebbe valere il "prezzo del biglietto": il riferimento alle atmosfere che si trovano nel film dei fratelli Cohen e nella serie televisiva che ne ha tratto ispirazione è molto azzeccato, e grazie alla bravura narrativa dell'autore nel giro di poche righe si finisce invischiati in questa storia, in cui a volte le contese nei boschi si risolvono a mazzate e in cui il sabotaggio ai danni dei rivali non è una rarità.
Insieme alla squadra di sala dell'Osteria Francescana, in una foto di Martino Lombezzi per D - La Repubblica
Le tappe del viaggio narrativo di Iaccarino in "Appetiti" sono molte, ma l'ultima, quella rappresentata dall'Epilogo, conduce direttamente a casa dell'autore, che condivide un momento intimo e a suo modo illuminante, raccontandoci di come, di fronte a un ricco delivery durante il lockdown, si sia sentito improvvisamente privo di quella passione per la cucina che l'ha sempre animato. «Credo che molti come me si siano resi conto che durante questo periodo il cibo che ci arrivava a casa, anche dai ristoranti che più amiamo, non aveva lo stesso sapore. Non perché non fosse fatto bene, ma perché mancava il contesto, il tavolo di sconosciuti di fianco a noi, la tipa o il tipo da baccagliare, la relazione. Senza la relazione il cibo scolora, ne sono convinto».
«Appena cessata la reclusione, la prima mattina di libertà chiamo un paio di amici e, agitati come ragazzini, ci diamo appuntamento in una trattoria. Tornare in un luogo del cibo con altre persone, con conoscenti e sconosciuti (che meraviglia gli sconosciuti; perché diffidare degli sconosciuti? Tutti i nostri più cari affetti ci furono sconosciuti), in una scenografia diversa da quella domestica, tra chiacchiere e rumori e storie, riattiva tutto il mio sistema sensoriale. La depressione gastronomica è scomparsa in un secondo. Mi verrebbe da alzarmi ed esclamare, come Nanni Moretti in Bianca, "Vi amo, voi tutti che siete in questo bar". Ma in fin dei conti son sabaudo, quindi non oso tanto. Quando arriva la cameriera e ci chiede cosa vogliamo ordinare le rispondo, felice: "Non importa, faccia lei"».
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Massimo Bottura tra le botti della sua acetaia: «Il mio approccio è quello dei grandi vigneron italiani, che attraverso i loro vini hanno dato un’espressione autentica del proprio territorio con il coraggio di uscire dal disciplinare», ci racconta
Un dettaglio della copertina del nuovo romanzo di Luca Iaccarino
Massimo Bottura e Lara Gilmore