È difficile improvvisarsi olivicoltore e, diciamocelo, non ha nemmeno tanto senso. È un’attività faticosa, che richiede tanto tempo e attenzione, e non esattamente tra le più redditizie in termini economici. Di solito, chi sceglie questa strada lo fa per seguire una tradizione di famiglia, o per ridare vita a un terreno ereditato. Occorre una grande passione per decidere – a un certo punto della vita, quando hai già un lavoro e una famiglia – di intraprendere questa strada “dal nulla”. Così è stato per Patrizia Rampa e il padre Augusto, e così è avvenuto anche per Graziano Decimi, affiancato dalla moglie Romina.

Emozione intreccia 4 diverse cultivar: Leccino, Frantoio, Moraiolo e San Felice
Graziano si occupa di edilizia, ma qualche anno fa ha deciso di seguire un corso d’assaggio dell’
Aprol,
Associazione produttori olivicoli di Perugia – siamo pur sempre nella regione più verde d’Italia, dove l’olio è nel dna di tutti – ed è stato folgorato dall’extravergine. Non contento di saperlo assaggiare e riconoscere, ha deciso che lo voleva produrre e ha messo su un frantoio sul retro della sua casa appena fuori Bettona, dove lavorare le olive di proprietà e quelle che arrivano da altri oliveti della zona, selezionati e seguiti da vicino. Solo che Graziano è un perfezionista. Come quei ragazzi fissati con i motori che non finiscono mai di mettere le mani nel cofano dell’auto o di smontare e rimontare la moto, lui gioca con gramole, pompe e filtri. Sempre alla ricerca di una possibile modifica, di una miglioria, di un nuovo accorgimento.
Il fine è sempre lo stesso, quello di avere un extravergine eccezionale. In pochi anni ha già cambiato due impianti, e da quando ha acquistato il nuovo frantoio dell’
Enologica Mori (che è un po’ l’alta sartoria dell’elaiotecnica italiana), lavorando in stretta collaborazione con l’azienda toscana, ha introdotto oltre 40 modifiche che sono state poi apportate anche alle nuove macchine messe in produzione. Insomma, il suo funziona un po’ come frantoio-modello, con colleghi ed esperti che vengono a consulto o per fare esperimenti. Ma ci possono essere anche clienti e visitatori, per assaggiare, acquistare prodotti e per ammirare il frantoio che – anche per chi non ci capisce nulla di tempi e temperature di gramolazione, filtrazioni e decanter - è un gioiello di pulizia e ordine da ammirare, come la cucina a vista di un grande ristorante, attraverso la grande vetrata dalla accogliente saletta di degustazione.
Pensare che Graziano e Romina hanno iniziato solo da pochi anni a fare olio – e che nel frattempo lui continua a seguire anche la sua attività “principale” - fa davvero impressione. Ma quello che a loro interessa di più, naturalmente, è ciò che finisce in bottiglia. I risultati sono stati incredibili, da subito, ma la cosa più importante è che lo sono anno dopo anno, e per tutti gli oli aziendali: il blend e i 4 monocultivar, tutti lavorati con la stessa cura e tenuti sotto azoto fino all’imbottigliamento.
Per l’extravergine infatti, più che per altri prodotti, mantenere una costanza qualitativa nelle diverse annate e tra le diverse “etichette” di una stessa azienda risulta molto difficile. Le piante sono soggette ad annate di carica e di scarica, le condizioni atmosferiche incidono tantissimo e se si fanno più prodotti spesso è fisiologico che si dedichi più attenzione ad uno, a scapito dell’altro. Non è così per gli oli targati
Decimi.
Tre monocultivar, come dicevo – Leccino, Frantoio, Moraiolo e la rara San Felice, antichissima varietà autoctona di Giano dell’Umbria che cresce solo in questa zona del territorio umbro – e un blend che è il risultato della loro unione. Graziano e Romina lo hanno battezzato
Emozione, e a ragione: unisce le caratteristiche delle diverse cultivar – la delicatezza del Leccino, l’eleganza del Frantoio, il carattere deciso ed erbaceo del Moraiolo, la dolcezza rotonda della San Felice – in un extravergine complesso e affascinante, con sentori speziati e quasi balsamici di erbe officinali e foglia di pomodoro; all’assaggio, nonostante i mesi passati dalla lavorazione (e anche grazie all’azoto) colpisce per la sua piccantezza ancora vivacissima e persistente, equilibrata da un bel punto di amaro dalle sfumature sfaccettate… a conferma che il tutto è maggiore della somma delle sue parti. Un olio di gran carattere, perfetto per insaporire piatti altrettanto strutturati e decisi come gli arrosti o le grigliate di carne o le zuppe invernali dai sapori pieni.
Decimi
via Prigionieri, 19
Passaggio di Bettona (Pg)
t. +39.075.987304 e +39.347.4429046