07-12-2015
Da capitale della ceramica artistica a centro di grande respiro gastronomico. Martina Liverani, direttrice di Dispensa Magazine, ci racconta protagonisti e indirizzi del rinascimento faentino. (Nella foto, un collage delle cene itineranti a cura di Distretto A)
Ci ha messo svariati secoli, Faenza, a conquistarsi il meritato ruolo di capitale della ceramica artistica. Non vorrei scalfire questa sua reputazione, ma so per certo che oggi esiste un nutrito gruppo di persone che conosce Faenza più per ciò che dentro ai piatti di ceramica ci finisce: il cibo. Questa cittadina romagnola di 60mila abitanti, equidistante da Bologna e da Rimini lungo la via Emilia, storicamente invasa da artisti e studenti internazionali in migrazione da queste parti per via della ceramica, oggi registra una specie di primato culinario. Si è infatti consolidata una straordinaria densità di progetti eccellenti di creatività gastronomica: da Postrivoro a O Fiore Mio, dal ristorante FM con Gusto a CinemaDivino e fino a Dispensa, tutti format originali che si sono insediati comodamente e con grande soddisfazione proprio lì, gli uni vicino agli altri, nel raggio di pochi chilometri.
Per Enrico Vignoli, tra i fondatori di Postrivoro, è proprio il microclima culturale fecondo con un tocco internazionale addizionato alla indole romagnola (gente laboriosa e mediamente “presa bene”) che invoglia ad avere un’attività a Faenza. Al di là del presobenismo condiviso e condivisibile, per Carlo Catani, faentino ex direttore dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e ora consulente gastronomico e presidente di CinemaDivino, ogni distretto non nasce mai da zero. Mi dice che l’effervescenza di oggi è semplicemente il frutto della semina di parecchi anni fa. Quando, ancora prima che il cibo diventasse una religione, a Faenza già si cominciava a investire in qualità ed eccellenza intuendo anzitempo le potenzialità del territorio e la direzione da intraprendere: operatori culturali e gastronomici come Valter Dal Pane (ideatore di progetti come la Cena Itinerante e l’Osteria della Sghisa), o Giorgio Melandri (curatore di Enologica che, prima di approdare a Bologna, si è consolidata da queste parti) o Roberto Olmeti (oste de La Baita, locale dall’invidiabile collezione di vini), sono stati le micce di questo focolaio.
Fabrizio Mantovani di Fm con Gusto, una delle aperture faentine più interessanti degli ultimi tempi
Come se fosse un progetto collettivo senza esserlo ufficialmente, perché niente è stato pensato o creato a tavolino, il “distretto gastronomico faentino” è venuto da sé, in maniera naturale, per buon vicinato, bricolage occasionale o solide sinergie. La città è contemporaneamente così piccola per non pensare di entrare in contatto e contagiarsi, e sufficientemente grande e accogliente per ideare progetti di ampio respiro e prospettiva. E così nascono concatenazioni spontanee: se andate a Postrivoro mangiate il pane fatto da O Fiore Mio, e sicuramente trovate Dispensa da consultare, Morena Andalo in cucina a dare una mano e Fabrizio Mantovani passato anche solo per fare un saluto. O come nel caso di Fame Con.creta, l’edizione zero dell’evento ideato da Vignoli, Mantovani, Catani e la sottoscritta che univa alta cucina ad arte ceramica, e che ha visto lo scorso maggio alcuni chef italiani (da Scabin a Oldani, da Stabile e D’Amato, Tokuyoshi e Kondo) in dialogo con i maestri ceramisti faentini nelle splendide stanze del Ridotto del Teatro Masini.
Il team di Postrivoro, temporary restaurant allestito nella Chiesa della Commenda con cuochi che intervengono da tutto il mondo
Anzi no. Dato che Gene Gnocchi, anche lui neofaentino, ha appena scritto il libro "Cosa fare a Faenza quando sei morto", io vi consiglio invece alcune cose da fare nella mia città - rigorosamente da vivi!
Museo Carlo Zauli via della Croce, 9 +39.0546.22123 Arte ceramica contemporanea, sperimentazione, workshop e d’estate anche sfiziosi aperitivi nel giardino interno e appuntamenti musicali e culturali
Museo Internazionale delle Ceramiche viale Alfredo Baccarini, 19 +39.0546.697311 Una raccolta immane che attraversa il mondo e i secoli comprese le opere dei grandi artisti contemporanei che si sono espressi con la ceramica.
Distretto A/Cena Itinerante via Sarti, 14 distretto.a@gmail.com C’è un quartiere di Faenza che più degli altri ospita artisti e creativi: in quel quartiere, in primavera, si svolge una cena diffusa tra abitazioni private, locali, studi d’artista aperti per l’occasione. Il menu della cena lo si combina a piacimento: l’antipasto di qua, il primo piatto di là, e così via – passeggiando nelle vie del distretto.
CinemaDivino via San Silvestro, 168 +39.366.5925251 I più bei film dell’anno si gustano nelle cantine delle zona, quando d’estate fa buoi tardi e volentieri di cerca il fresco collinare tra i filari, sorseggiando i vini locali: specie l’Albana, dico io, che negli ultimi anni ci sta sorprendendo tutti.
Clandestino/Arbusto viale Alfredo Baccarini, 21a +39.0546.681327 Non credo di riuscire a spiegare in poche righe che cos’è davvero il Clandestino, nonostante io ci abbia trascorso un numero tale di ore che se le sommo diventano anni. Andateci, e mi direte se non è così.
Trattoria Ca’ Murani Vicolo Sant’Antonio, 7 +39.0546.88054 Un’ottima trattoria con in cucina Remo Camurani, che la Romagna e i suoi prodotti li conosce a menadito
O Fiore Mio viale Mura San Marco, 4/6 +39.0546.667915 Io sono imparziale, lo so, ma per me questa è la pizza più buona nel raggio di 150 chilometri e forse anche di più.
La Sghisa via Giuseppe Maria Emiliani, 4 +39.0546.668354 Ospitato in una cantina del centro, ci si va per mangiare o bere vino o un buon cocktail in compagnia del Tagliere della Sghisa, ricoperto di piadina, affettati e formaggi locali. Occhio al calendario perché certe sere passano da lì i grandi chef della Regione che improvvisano cene tematiche.
Fm Ristorante + Fm Market corso Giuseppe Garibaldi, 23 +39.0546.24720 Sono i sorrisi, di Fabrizio, di Lisa, di Lorenzo e Tania e di tutti i ragazzi, che – prima ancora del cibo – ti predispongono bene. Io lì mi sento come a casa mia. La Baita via Naviglio, 25c +39.0546.21584 Entri e sei sopraffatto dal profumo dei formaggi che sono al bancone della gastronomia, poi passi al ristorante dove li puoi accompagnare a squisiti salumi. E poi, qualsiasi vino vi servisse, loro ce l’hanno.
Pasticceria Fiorentini corso Giuseppe Mazzini, 173 +39.0546.22664 A volte, attraverso la città solo per iniziare la giornata con una pasta di Fiorentini.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Fondatrice e direttore responsabile di Dispensa Magazine, ha pubblicato "10 Ottimi motivi per non cominciare una dieta" (Laurana) e il romanzo "Manuale di Cucina Sentimentale" (Baldini&Castoldi)