Ero a Milano, stavo tagliando a tocchetti del burro per mantecare l'amaranto, mi trovavo a pochi passi da una delle più affascinanti piazze al mondo, una semplice vetrata opaca mi divideva da essa, me ne impediva la vista ma non fermava il senso di grandezza e universalità che trasmette quel luogo. Eppure mi venne di pensare che la “polentina” che stavo preparando sarebbe stata più adatta al palato e ai gusti della gente di montagna: semplice, sostanziosa e saporita come la cucina trentina!
Quel piatto mi riportava verso la mia terra, verso i piatti dell'adolescenza, ma anche verso una Trento che avevo vissuto 20 anni prima, fatta di autori e libri. Volentieri sognavo di ritornarci, fantasticando di essere il ghiotto compagno d'avventura di un Goethe che nel suo Viaggio in Italia dedica solo poche ore alla città di Trento. Ecco allora che immagino di invitarlo in luogo fantastico, caro a tutti i trentini, dal quale si gode una vista impareggiabile sulla città intera che spazia da nord a sud e fino alla Vallagarina, di fronte invece l'imponente parete est del Bondone.

La sala dello Scrigno del Duomo
Se penso alla sua faccia ne immagino l'incanto e lo stupore. Se invece penso a ciò che avrebbe detto, sono certo che queste sarebbero state le sue parole: «Ah! Ciò che qui dico, lo sapevo da molto tempo, da tutto il tempo che ho sofferto sotto un cielo inclemente; e ora mi piace gustare come un fatto eccezionale questa gioia, che invece dovremmo godere ininterrottamente come un'eterna necessità di natura». Qui appunto si trova un rifugio/ristorante inaspettatamente curato, nelle tovaglie, nei bicchieri e soprattutto nella cucina, tipica, trentina, realizzata con grande gusto: è il
Rifugio ai Bindesi (strada dei Bindesi 15, +39.0461.923344) ed è anche il ristorante preferito di
Emma e
Lisa, le mie figlie, con le quali dal terrazzo spesso giochiamo a chi riconosce per primo la
Locanda Margon.
Ridiscendendo in città, passando davanti alla
Casa del Diavolo (
palazzo Galasso) che
Goethe definisce insieme alle
case Rella come le sole case di buon gusto che abbia visto a Trento. Per rimanere in tema di buon gusto, lo avrei portato nel ristorante proprio di fronte a queste, lo
Scrigno del Duomo. Ristorante di grande charme, ricco di storia, vi regna da più di due lustri lo chef
Alfredo Chiocchetti, riferimento di tutti noi cuochi trentini e non solo. Impareggiabili le sue animelle, ma direi le carni in generale accompagnate sempre da fondi perfetti.
1. continua