15-01-2021
Il Pandoro classico (accompagnato da crema al mascarpone - senza uova ma con panna fresca e rum - e da marmellata d’arancia fatta in casa) preparato e presentato da Nicola Olivieri a Identità on the road e poi diventato un best seller, in Italia e nel mondo. Le foto sono di Sonia Santagostino-OnStage Studio
«Per essere il primo anno di produzione del nostro pandoro direi che è andata benissimo. Ne abbiamo fatti quattromila pezzi. Sì, il lievitato è stato davvero molto apprezzato. Chi l’ha acquistato lo ha ricomprato, e chi l’ha ricevuto in regalo lo ha poi ordinato per farsi un regalo. Ora lo abbiamo terminato, ma dall’estero alcuni clienti lo chiedono ancora. Rappresenta senza dubbio il nuovo trend», racconta fiero Nicola Olivieri. Quinta generazione di artigiani con la farina nel dna, e oggi alla guida di Olivieri 1882. Ad Arzignano, in terra vicentina. «Anche se in principio il forno se ne stava tra Vicenza e Verona. Per questo il pandoro fa parte della nostra storia e della nostra famiglia. Per noi costruire il futuro significa infatti sia puntare al digitale sia tornare alle origini. Portando alla ribalta questo dolce. E restituendogli il valore che merita», precisa Nicola. Che rende onore alle radici, non dimenticando di dar continuo impulso all’e-shop (clicca qui). Anzi, a ben due e-commerce, di cui uno dedicato in toto al mercato americano (https://usa.olivieri1882.com/). Basti pensare che la soffice delizia natalizia è arrivata sin Oltreoceano. Come ben ricorda lui nella masterclass di Pasticceria Italiana Contemporanea (da seguire iscrivendosi alla piattaforma di Identità on the road).
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia
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