12-03-2015
Quella di Hamasei è un'insegna storica per la gastronomia giapponese a Roma. Che dopo molti anni resta un punto di riferimento. Partiamo da qui per un viaggio in due parti tra le cucine del mondo con CAP 00100, in compagnia di Andrea Cuomo
Roma kaputt mundi. Un po’ è il gusto del calembour che ci abita come un demonio, molto è la realtà. Nella città eterna il panorama della ristorazione internazionale è assai deludente, lontano assai dai fasti esponenziali di Milano, dove un giapponese è arrivato a meritare una stella Michelin e dove si corteggia l’avanguardia. Qui invece un’insegna (Hamasei) è da decenni considerato il migliore “nippodromo“ della capitale. Un inno all’affidabilità, ma ancor più una allarmante fotografia dell’immobilismo. Pare di stare ancora nello scenario post-dolce vita tratteggiato nella imperdibile “Guida ai ristoranti di Roma” di tal Franco Simoncini, da noi scovata su una bancarella di volumi sottratti a chissà quale biblioteca. Era il 1971 e il Simoncini faceva notare come la città delle doppie ambasciate, delle accademie e dei floridi istituti culturali stranieri fosse poco o punto interessata alle “cucine forestiere”. Forse a causa della “soverchiante gagliardìa della cucina romana” che “tiene il campo con tanta sicurezza e mette in fuga tutte le altre, o le tollera appena ai margini del proprio regno”.
La grande sala dello Zen Sushi
Sonia, la titolare di Hang Zhou
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Romano ma ora a Milano, sommelier, è inviato del quotidiano Il Giornale. Racconta da anni i sapori che incontra
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.