La Sardegna è storicamente terra di campanili e di rivalità inter-rionali. È perché le diverse parti dell’isola hanno subito nei secoli influssi diversissimi, differenze ancora evidenti nei dialetti: chi parla in sassarese stretto difficilmente si farà capire da un cagliaritano e viceversa. Ci volevano i cuochi per costruire un vocabolario comune. Li ha messi insieme l’associazione Cuochi per l’Isola, una congrega senza scopo di lucro che accoglie sotto il suo tetto i più grandi cuochi sardi: il presidente all'unanimità Roberto Petza (chef del ristorante S'Apposentu di Casa Puddu a Siddi) con i soci fondatori Luigi Pomata (Luigi Pomata a Cagliari), Achille Pinna (Da Achille a Sant'Antioco) e Stefano Deidda (Dal Corsaro a Cagliari), ai quali si aggiungono gli emergenti Clelia Bandini (Lucitta, Arbatax), Pierluigi Fais (Josto al Duomo, Oristano), Manuele Senis (Fradis Minoris, Pula) e Roberto Serra (Su Carduleu, Abbasanta).

Rita Denza, grande cuoca sarda scomparsa domenica scorsa (foto olbianova.it)
L’associazione è stata fondata alla fine del 2013, in un naturale impulso di solidarietà seguito alla tremenda alluvione del 18 novembre dello stesso anno. Dieci giorni dopo i cuochi erano già pronti a realizzare il primo evento benefico alla
Fondazione Accademia Casa Puddu. Da qui sarebbero seguiti altri 7 appuntamenti. Con l’ottavo che è imminente: sarà il primo agosto prossimo, all'interno del festival
Appetitosamente, ancora a Siddi. In occasione della cena “Cose buone nel bosco” verranno comunicati i dati delle somme raccolte in questi primi mesi di vita dell’associazione.
L’aspetto solidale non è l’unica mission dell’associazione, nata soprattutto per promuovere le eccellenze gastronomiche di un’isola ricchissima di splendide materie prime (non sempre valorizzate a dovere). Ma anche per sostenere le nuove generazioni di cuochi, con progetti che conducono a diverse collaborazioni con gli istituti alberghieri locali. Da aprile scorso, i cuochi Petza, Pomata, Pinna e Deidda partecipano invece al progetto Cucinando sul Mare, promosso da Alcoa Foundation, comune di Portoscuso e cooperativa sociale Stella dei Mari: insieme lavorano per formare gli ex operai di un importante bacino industriale sardo, attualmente in profonda crisi.

Stefano Deidda, ristorante Dal Corsaro di Cagliari (foto Pietro Pio Pitzalis)
A maggio, invece, nel corso della
Fiera Campionaria della Sardegna, i cuochi associati e il pasticcere
Leonildo Contis di
Sanluri, hanno animato il quartiere fieristico con cooking show e assaggi di cibo da strada. Tutto questo fino a che, al
Girotonno di Carloforte nel giugno scorso,
Paolo Marchi ha sottolineato l’importanza e le ragioni della associazione, «un segnale positivo per la cucina sarda».
La quale, abbiamo visto a Coxinas pochi giorni fa (ma anche a Cantine Aperte, all’azienda Pala di Serdiana a fine maggio, teatro di un altro bell’evento), scommette molto sul concetto di street food, un tema strategico per tutti gli associati, soprattutto perché è rivisitando un cibo tradizionalmente povero che diventa possibile avvicinare le giovani generazioni alla cucina creativa. Avercene di realtà così in Italia.