07-08-2020
Un tavolo al Fuoco Sacro, ristorante contenuto nel Petra Segreta Resort & Spa di San Pantaleo (provincia di Olbia-Tempio)
In Sardegna, alle spalle della Costa Smeralda, sulle colline di San Pantaleo, il 26 giugno ha riaperto il Petra Segreta Resort & Spa, 5 stelle nel circuito dei Relais & Chateaux, il sogno divenuto realtà di Rosella Marchese e dello chef Luigi Bergeretto, maestri di ospitalità in quest’angolo selvaggio della Gallura. Un rifugio naturale immerso nella quiete di una proprietà di 5 ettari di macchia mediterranea punteggiati da enormi massi di granito, con 25 camere e suite con piscina privata. È il luogo perfetto per trascorrere alcuni giorni a stretto contatto con la natura, respirando a pieni polmoni l’aria inebriata del profumo di mirto, lentisco e ginepro. Punto di partenza ideale per andare alla scoperta dell’entroterra sardo e dei sapori del territorio: un viaggio che comincia a tavola, alla corte dello chef, nel ristorante gourmet Il Fuoco Sacro, raccolto ed elegante con vista sull’arcipelago della Maddalena, e all’Osteria del Mirto Bistrot, riservato agli ospiti dell’albergo. «È una cucina sincera», ci racconta, «che esprime il mio amore incondizionato per i grandi prodotti italiani». Come vi siete preparati alla riapertura? Ferran Adria sostiene che ci vorrà un nuovo paradigma per la ristorazione, ha ragione? Abbiamo preparato la struttura secondo le nuove norme e semplificato l’offerta per i nostri ospiti: tutto ciò per rendere più gestibile e sereno il loro soggiorno e consentire agli ospiti di ritrovare un contatto ancora più stretto con la natura. Oggi più che mai vogliamo portare in tavola prodotti genuini a chilometro zero. Ferran Adrià sostiene che adesso i ristoranti dovranno dare maggiore attenzione agli aspetti economici e gestionali. Credo abbia ragione, ma non bisogna perdere di vista la nostra vocazione, quella che ci porta a dare il meglio di noi e della nostra terra agli ospiti. La Sardegna è stata tra le regioni meno colpite dal Covid-19, come sta andando la stagione? Per fortuna la nostra regione è stata tra le meno colpite, per cui è stato più semplice preparare le strutture per l’accoglienza dei turisti. Per il 90% i nostri clienti sono turisti stranieri, per cui l’emergenza sanitaria ci ha penalizzato; abbiamo però fiducia in una maggiore richiesta del mercato italiano che sicuramente quest’anno preferirà rimanere in Italia piuttosto che viaggiare all’estero, anche alla luce delle restrizioni.
Luigi Bergeretto (secondo da destra) coi suoi ragazzi di cucina
Quante etichette conta la wine list? Sono vini del territorio? Nazionali e internazionali? La nostra carta dei vini conta oltre 200 etichette con una nutrita rappresentanza di vini locali, scelti soprattutto tra quelle cantine poco note ma di eccellenza; cantine che hanno produzioni biodinamiche o che abbiano rivalutato vecchi vitigni autoctoni del territorio. La Sardegna è una delle più antiche regioni vinicole del mondo, già prima dei Romani vi si coltivava la vite, vanta dei vitigni antichi sconosciuti in altre zone vinicole. Alla ricca selezione di vini sardi si aggiunge una bella rappresentanza di bollicine formata dai più noti Champagne e Spumanti italiani, nonché i più famosi vini del territorio italiano. Non mancano poi etichette francesi e di altre zone del mondo.
Visione aerea del resort
Osteria del Mirto
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di Guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo