L'obiettivo di fondo era quello di raccogliere fondi a favore dell'Istituto Alberghiero di Amatrice (c'era, in particolare, da finanziare il secondo anno del progetto Fare Formazione in corso al Centro di Formazione Professionale Alberghiera di Amatrice, appunto, la scuola del borgo reatino colpito dal terremoto, e che oggi tiene i suoi corsi a Rieti): volti felici alla fine, perché sono stati totalizzati 15.000 euro, una bella somma per un ottimo scopo.

Aimo e Nadia Moroni conversano con Annie Féolde

Riccardo Camanini e Corrado Assenza
E poi bisognava anche godersi una serata tra amici; anzi, tra ambasciatori, perché quella che è stata organizzata domenica scorsa, a Milano, da
Carlo e Camilla in Segheria, era il momento inziale del convegno targato
Ambasciatori del Gusto, una specie di appetizer con finalità solidali in vista del convegno intitolato
Prima la formazione e tenutosi il giorno seguente, ve ne abbiamo già dato conto qui:
Prima la formazione: proposte e spunti dal convegno di Ambasciatori del Gusto.

Gianluca Fusto e il professor Davide Cassi

Francesca Barberini con Anna Fratini e Fabio Barbieri, del Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice
Cesare Battisti, che degli
Ambasciatori del Gusto è il segretario generale, ha ricordato come «un anno fa, grazie ai fondi raccolti in occasione della cena benefica
7 Chef per Amatrice (leggi
7 Chef per Amatrice, la grande cucina è buona due volte) al ristorante
Open Colonna di
Antonello Colonna a Roma, abbiamo dato il via a un ciclo triennale di seminari formativi che ha impegnato gli
Ambasciatori del Gusto nell'attività didattica, con moduli tematici, dedicati agli studenti del quarto anno di specializzazione». Con due risultati concreti. Il primo:
Fare Formazione ha comportato un incremento d'iscrizioni al quarto anno dell'istituto. Il secondo: il progetto è stato totalmente autofinanziato, «non riceviamo soldi da nessuno».

Marta Scalabrini, Cesare Battisti, Pascal Barbato

Gianluca De Cristofaro e Marco Reitano

Francesca Bellotto e Vittorio Borgia

Sul palco, Francesca Barberini, Cesare Battisti e Carlo Cracco con Anna Fratini e Fabio Barbieri, del Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice

Nikita Sergeev, Eleonora Cozzella, Franco Aliberti
«Abbiamo scelto di sostenere il Centro di Formazione Professionale di Amatrice - ha proseguito
Battisti - perché è in una zona di eccellenza gastronomica conosciuta a livello mondiale, e dopo il sisma del 2016 continua a lavorare per formare - nella sede provvisoria di Rieti - personale di alto profilo, nonostante le immense difficoltà psicologiche e logistiche. Le attività proposte agli studenti sono sia teoriche che pratiche, per sfruttare appieno il contributo e le testimonianze dei nostri esperti del settore. È il primo passo, ma vorremmo farne molti ulteriori e coinvolgere altre scuole».

A dare una mano a Franco Pepe, il pastry chef/pizzaiolo di Identità Goilose Milano, Gabriele Tangari

Aimo Moroni con Carlo Cracco

Aimo e Nadia con Luca Pedata
Il 29 giugno scorso si è concluso il primo ciclo di lezioni, che ha visto come protagonisti il padrone di casa della serata,
Carlo Cracco, insieme ai fratelli
Sandro e
Maurizio Serva. Ma tanti altri si sono impegnati in questi mesi:
Enrico Bartolini, Paolo Brunelli, Martina Caruso, Antonello Colonna, Pietro Leemann, Francesco e
Salvatore Salvo, Renato Bosco (che ha voluto con sé i ragazzi dell'Alberghiero di Amatrice sul palco di
Identità Milano 2018),
Marco Stabile (ha regalato agli stessi ragazzi il loro primo coltello da chef),
Mariella Caputo, Marco Reitano.

Gli Ambasciatori del Gusto made in Sicilia

Foto di gruppo di quelli di Carlo e Camilla in Segheria

Carco Cracco con madame Féolde

Paolo Brunelli e Corrado Assenza
Un impegno che avrà un seguito nei prossimi mesi grazie ai fondi raccolti dagli
Ambasciatori del Gusto pronti anche a mettersi a disposizione per una cena che è stata come una “festa di famiglia”, come abbiamo visto.

Riccardo Felicetti con signora e Francesca Barberini

Andrea Alfieri e Paolo Griffa

Aimo Moroni e Cesare Battisti
«È importante sensibilizzare la gente a comprendere che la formazione è la base del nostro lavoro. I ragazzi degli istituti alberghieri sono i futuri lavoratori del nostro settore e incrementare la loro professionalità attraverso percorsi mirati è importante per tutto il comparto», ha spiegato
Carlo Cracco. Lo chef vicentino, dopo essere stato impegnato in prima persona al Cfp di Amatrice, ha messo a disposizione per la cena di raccolta fondi gli ambienti di
Carlo e Camilla in Segheria, allestiti poi con le attrezzature
Zorzi e le stoviglie e i calici messi a disposizione da
Chs. Al resident chef del locale, il napoletano
Luca Pedata, invece, è toccato il compito di preparare, insieme a
Cracco, due piatti:
Uovo, zucca, provola e liquirizia e
Scialatielli alla curcuma con frutti di mare e tartare di manzo. «Per me – ha ammesso
Pedata - è stato un onore poter contribuire a questo progetto con due preparazioni che uniscono l’idea della cucina di
Cracco e le mie origini».

Uovo, zucca, provola e liquirizia

Scialatielli alla curcuma con frutti di mare e tartare di manzo
A curare i piatti di benvenuto sono stati
Cesare Battisti,
Vittorio e
Saverio Borgia con
Andrea Graziano, e
Franco Pepe. «È stata una serata importantissima, un momento di solidarietà e di aggregazione che ha fatto da preludio al convegno in cui abbiamo parlato ancora di formazione che è uno dei concetti che sta più a cuore agli
Ambasciatori», ha ammesso
Battisti che ha scelto di servire i mondeghili, classiche polpette meneghine di carne cotta che un tempo si preparavano con gli scarti, per onorare la tradizione milanese.
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I mondeghili di Cesare Battisti e Luca De Santi
«Essendo una realtà nuova a Milano siamo onorati di aver dato il nostro contributo», ha spiegato a sua volta
Graziano che, orgogliosamente, con i fratelli
Borgia ha messo in tavola il
Panel Bred, «un panino cotto in forno a legna con panelle, mortadella d’asino, limone e pepe nero che onora la tradizione siciliana». A portare gli ospiti a Napoli è stata la
Scarpetta di
Franco Pepe, «con fiordilatte, fonduta di Grana Padano Dop 12 mesi, composta di tre pomodori e polvere di basilico liofilizzato» cotta nel forno
Moretti. «Un forno che aiuta a portare la tradizione della buona pizza nel mondo – ha detto con soddisfazione
Pepe – e a poterla condividere per una buona causa come quella della formazione».
Altro protagonista è stato il
Pesce persico trippato di
Riccardo Camanini, diploma di cuoco conseguito all’alberghiero di Darfo Boario Terme. «È bello poter partecipare a un’iniziativa che permetterà ai ragazzi del Cfp di Amatrice di crescere professionalmente. Per loro, e per tutti gli studenti, è importante che durante la loro formazione comprendano anche il significato della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti», ha raccontato
Camanini, interprete della cucina del suo lago con questa la frittella di persico che, unita alla trippa di baccalà e completata da miele tostato al bergamotto, «è un’evoluzione golosa di un prodotto povero».

Riccardo Camanini con Moreno Cedroni
Il territorio è stato il primo ingrediente anche del piatto di
Marta Scalabrini che, da buona emiliana, ha preparato
Un tortello di zucca… o quasi. «Ho messo nel piatto tutti gli ingredienti del tradizionale tortello di zucca, ma senza il tortello», ha sorriso
Marta che si è detta «onorata di essersi potuta mettere a disposizione della famiglia degli
Ambasciatori».

Sky-Bread, la Puglia incontra Milano

Un tortello di zucca… o quasi
A servire il pane, accompagnato dall’olio
Flaminio di Trevi ottenuto dal raccolto 2018 e dal Grana Padano Dop Riserva 27 mesi, è stato
Pascal Barbato, che ha omaggiato Milano e la sua Puglia unendole idealmente nel suo
Sky-Bread, la Puglia incontra Milano, uno skyline realizzato con diversi tipi di pane che rientra nel progetto
Paesaggio al dente che porta avanti con lo studio di architettura
Ddum. «Anche i prodotti della panificazione – ha ammesso
Barbato, dell
'Antica Panetteria Fulgaro di San Marco in Lamis, Foggia - sono entrati nell’Olimpo delle eccellenze italiane ed è bello poterli rappresentare qui come
Ambasciatore».

Marta Scalabrini con Ivan Giglio
Il dolce, infine, è stato preparato dal maestro netino
Corrado Assenza. «Il
Dolce autunno che ho preparato ha a che fare con la stagionalità e con la ristorazione: ci sono tanta frutta, molti profumi, poco zucchero aggiunti, tanti zuccheri naturali e, ovviamente, poche calorie come da Manifesto della nuova pasticceria italiana (
lo leggi qui,
ndr)», ha spiegato
Assenza che crede fermamente nella formazione, «un obbligo che i più grandi hanno nei confronti dei giovani ai quali deve essere trasferito anche lo spirito di abnegazione».
A completare la serata, realizzata anche grazie alla partecipazione di tutti gli sponsor dell’associazione, sono stati i cocktail preparati con il
Gilbach Gin dell’ambasciatore
Alessandro Gilmozzi e da
Andreas Bachmann e i vini di
Berlucchi, Allegrini e
Santa Margherita.