05-08-2015
Davide Caranchini, classe 1990, quando ancora era chef del ristorante Acquadolce di Carate Urio (Como), si era qualificato per la finale della quarta edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. Da maggio 2015 è arrivato nella cucina di Casa Santo Stefano, locale posto sulla collina sopra Cernobbio
Nei giorni scorsi, Paolo Lopriore (che non ha bisogno di presentazioni) aveva spiegato al quotidiano "La Provincia" che Como è pronta per la grande ristorazione d'autore, ma che c'era anche bisogno di cuochi giovani che avessero il coraggio di proporre prodotti del territorio, evitando il classico Polenta e missoltino o il Risotto al pesce persico, ma lavorando con passione e cercando di sfruttare le materie prime lariane in chiave moderna. Quel giorno Davide Caranchini, 25 anni da compiere ad agosto, quando ha letto l'articolo, ha capito ancora di più di aver preso la decisione giusta.«Ho la fortuna di vivere a Como, una terra incredibilmente bella e ricca di materie prime eccezionali. Ho la sfortuna di vivere a Como, una terra in cui la valorizzazione del territorio non esiste. In questi ultimi mesi ho dedicato gran parte del mio lavoro e del mio tempo alla ricerca; ricerca di ricette antiche della nostra cultura, ricerca di piccoli produttori locali da valorizzare e ricerca di ingredienti selvatici e spontanei pluripresenti in queste zone. E' stato fantastico».
Anguilla alla cenere vegetale, patate affumicate, spugnole e carpione
Lucioperca "alla Lariana" (con pomodoro, salvia, piselli, funghi e polenta in chips)
Lingua di vitello, barbabietole, ribes e dragoncello
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose