Alla fine è successo: doppio vincitore in Sicilia per una competizione che ne prevede uno solo (come poi sarebbe stato). Registrammo infatti 12 centesimi a giugno nella finale tra Andrea Provenzani e Enrico Panero per decidere chi avrebbe rappresentato l’Italia al Cous Cous Fest vero e proprio di fine settembre a San Vito Lo Capo (Trapani) e ne abbiamo registrati, mercoledì scorso, 2 tra Israele (voto 8,55) e Libano (8,57) e addirittura uno tra Marocco (8,91) e Tunisia (8,92).
E la parità ha avuto per protagonisti, venerdì 26 settembre, l’Italia di Provenzani, in gara assieme con il cuoco sanvitese Giuseppe Salmeri, e la Francia di Marion Roger e Chiara Cilio. Doverosa premessa: la kermesse viaggia su due livelli di giudizio, quello della critica e quello della giuria popolare. Nel primo caso tre i premi (miglior cous cous in assoluto, migliore presentazione e maggiore originalità), nel secondo uno solo, per la ricetta piaciuta di più a un centinaio di golosi vacanzieri.

Foto ricordo con Andrea Provenzani e Marion Roger durante Identità Cous Cous lunedì 15 settembre da Alice a Eataly Smeraldo a Milano. I due si sarebbero poi ritrovati primi a pari merito venerdì 26 al Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo in Sicilia
Con la Costa d’Avorio di
Konate Abibata, alias
Mamma Africa, applaudita per la presentazione più azzeccata, un messaggio per la fratellanza tra i popoli di Europa e Africa, e con la Francia innovativa a tutto gas grazie a un dessert di cous cous e gelato alla verbena (stregante, grasso e sensuale), il pubblico non aveva dubbi: primo il cous cous alla ricciola dei due cuochi tricolori, ricetta cugina di primo grado del cous cous al pesce spada di
Provenzani a inizio estate.
Non ne aveva in fondo nemmeno la giuria di giornalisti e blogger (Chiara Maci una macchina da guerre stellari, Fiamma Luzzati una matita satirica come poche altre), solo che 92 punti ha ottenuto l’Italia e sempre 92 la Francia. Che fare? Semplice: far valere doppio il voto del presidente, ovvero del sottoscritto, nella speranza non fossero uguali. E così è stato, previo recupero delle schede 48 ore dopo gli assaggi: 10 per Provenzani e 9 per Marion Roger.

Il cous cous da passeggio inventato da Enrico Panero durante l'anteprima a San Vito Lo Capo a giugno. Lo ha chiamato 100% Cous cous, sviluppando l'idea mese dopo mese fino a presentarlo a fine settembre come Pannycous, giocando sul suo cognome ma anche sul panico festoso che la sua degustazione comporta
Semplice il mio ragionamento: quello della Francia era un ottimo dessert (e infatti si è aggiudicato il premio per la creatività, mentre quello per la miglior presentazione è andato al cous cous ivoriano di
Mamma Africa alias
Konate Abibata, una donna eccezionale che a Palermo guida una fondazione per aiutare i bambini del Burkina Faso “dove sono più poveri che nel mio Paese”), quello dell’Italia un ottimo cous cous che ha meritato il voto massimo perché non eravamo né al festival del gelato né al Ricciola day. E se non premi il cous cous più buono al
Cous Cous Fest, quando lo farai mai?
Spigolature: cinque eliminatorie per cinque vincitori, per la finale a livello di giuria popolare si qualificavano solo i tre più votati, nell’ordine Italia, Costa d’Avorio e Tunisia, eliminate pertanto anche Francia e Libano oltre a Marocco, Palestina, Israele, Eritrea e Stati Uniti. Conta nulla, perché fa fede solo il regolamento, ma una eventuale finale a tre per la critica sarebbe stata tra Italia, Francia e Israele. Il Marocco avrebbe superato la Tunisia (e non viceversa) così come Israele il Libano. Tra un anno l'edizione numero 18.