A posteriori, guarderemo al 2012 come all’anno di Enrico Crippa: la terza stella Michelin; la presidenza di giuria di recente al Bocuse d’Or; il premio di cuoco dell’anno a Identità Milano 2013, ricevuto dopo aver stregato un Auditorium gremito con una lezione centrata sucannelloni, friselle, Merluzzo e mandorle e Crema bruciata di grano arso. Mestiere chirurgico.

Napul è di Nino Di Costanzo e Antonino Maresca, piatto (dolce) dell'anno
Sul fronte dolce, ha vinto un dessert scultura,
Napul è di
Nino Di Costanzo e del suo pasticcere
Antonino Maresca del Mosaico del
Terme Manzi Hotel di Ischia, dessert dell’anno perché riassume su una superficie unica e molteplice il meglio e il peggio del capoluogo vesuviano: caffé napoletano (che è una crème brûlée con caramello di sambuca), spaghetti al pomodoro (crema di limoni, acqua di lampone e cocco croccante), il sangue di San Gennaro (fragoline di bosco in un sacchetto sottovuoto), l’immondizia (una busta edibile), struffoli, la maglia di
Maradona (sfogliatella e crema di ricotta di bufala) e un busto di
Totò (babà, amarene, bavarese alla vaniglia). Nell’iPod,
Napul è di
Pino Daniele.
Il piatto coccarda di Caraiba è finito anche tra le mani di Giuseppe Iannotti, Cuoco vent’anni e già miglior promessa del Paese per Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell’Espresso. Se il premio Tipicità italiana in cucina è di Antonino Cannavacciuolo (che spasso, la lezione col gemello di Vico Equense Gennaro Esposito), il migliore a utilizzare la birra come ingrediente è Fabio Barbaglini, in sella da poco all’Antica Osteria del Ponte, omaggiata a Milano in apertura del congresso nella figura del suo capitano di sempre: Ezio Santin.

Pasta e insalata di Davide Scabin, piatto (salato) dell'anno
La
Creatività in cucina è invece tutta di
Massimiliano Alajmo: per credere, rileggetevi l’intervento in apertura di
Identità Milano, col brevetto imminente della Pjzza con la J. E se
Identità Donna quest’anno è
Cristina Bowerman – ha bissato da poco
Glass con
Romeo, non è mai stanca di
imparare altrove e in via Gattamelata ha tenuto una lezione
impressive sulla fermentazione -, l’
Artigiano del gusto è
Massimo Spigaroli, celebre per il suo culatello (ma se andaste da lui a Polesine Parmense, capireste che è solo uno spillo in un fienile di bontà).
Ancora, due premi milanesi: Identità Vincenti a Milano è di Enrico Merli McClure e Giovanni Ruggieri di Refettorio, una formula che minimizza i costi e massimizza la bontà in Brera a Milano (la chiamano simplicitas). Mentre Danilo Ingannamorte e Cesare Battisti del ristorante Ratanà di Milano, così come Alex Pilas, mastrocuoco dei mille fornelli di Eataly New York, sono stati premiati per il miliardo di iniziative (cene singole e più mani, presentazioni, supporto, rubitt…) messe in piedi in questi anni con Identità. Che poi è lo stesso motivo per cui sono stati gratificati 3 amici: Roberto Perrone, Bob Noto ed Elvio Gorelli, identitagolosini da sempre, gourmet che esprimono con mezzi diversi (rispettivamente penna, macchina fotografica e telecamera) la stessa smisurata passione per il buono.