Massimo Bottura e i sei «attrezzi indispensabili per la cucina italiana», che poi non sono utensili ma concetti… Carlo Cracco e il riconoscimento di Identità come strumento chiave per la crescita della nostra ristorazione nel mondo… Oppure certe strane coppie: Padoan-Assenza, Cannavacciuolo-Esposito… Che rimane di Identità Milano 2013, «uno dei pochi congressi – usiamo di nuovo le parole di Cracco – che hanno qualcosa da dire e dei quali resta qualcosa?».
La parola a Paolo Marchi: «Per la verità devo ancora metabolizzare bene. Penso però a Josep Roca, alla sua lezione a Identità di Sala: è stata poesia assoluta. Penso a Massimiliano Alajmo, un tristellato alle prese con un elemento come la pizza, popolare ma italiano per eccellenza . O penso anche a Scabin e al suo cibo per gli astronauti, un sistema geniale per alzare l’asticella della nostra qualità alimentare quotidiana». Singoli momenti che saranno scolpiti nell’albo d’oro di questa nona edizione milanese, «in generale credo di aver dimostrato anche questa volta che si può far show (perché ci divertiamo, inutile negarlo) parlando però non di un mondo separato dalla realtà, ma di qualcosa di vero», che risente dell’andamento generale e vi incide la propria impronta.

Claudio Ceroni e Paolo Marchi
Identità registra insomma una storia, un’evoluzione. Meglio (e per fortuna): una crescita. Perché, anche in piena crisi, i numeri sono davvero positivi. «Ho visto tantissimi giovani in più», butta lì
Marchi, ma per avere dati e bilanci ufficiali andiamo da
Claudio Ceroni, patron dell’organizzatrice
Magenta Bureau: «Se il momento economico ha pesato? Dico che lo abbiamo sentito, ma non ne abbiamo risentito». Ossia: molte aziende sono in difficoltà, l’attenzione delle istituzioni nei confronti di un comparto produttivo importante come questo è sempre scarsa. Eppure
Identità Milano 2013 è stato un successo, evidente: «Proprio come l’anno scorso, registriamo un +30% in tutti i segmenti», gongola, pensando anche al collaterale
Food&Wine Festival «che è cresciuto anche in misura maggiore».
Più presenze, più professionisti, 1.350 tra giornalisti e fotografi accreditati da tutto il mondo, l’anno scorso erano un migliaio. Una copertura mediatica mai vista: 375 articoli su carta stampata e siti web di informazione, senza contare i blog, nei primi dieci giorni di febbraio, solo per presentare l’evento. «Seguiranno molti altri – dice ancora il fondatore di
Magenta Bureau – perché siamo una manifestazione di contenuti. Penso a una giornata come lunedì, quando c’erano contemporaneamente: la sala auditorium strapiena per seguire
Bottura, due sale congressi zeppe, due conferenze stampe da tutto esaurito e una degustazione
fully booked». E, poi aggiunge, gli stand espositivi non solo affollati, ma ricchi di iniziative, tanto da configurare una sorta di congresso parallelo.

L'edizione più social di sempre
Identità è una formula che funziona, anticrisi, capace di andare controcorrente rispetto al momento economico «e davvero non mi spiego, o meglio mi spiego considerando la miseria umana, come si possa storcere il naso di fronte agli chef accusati di essere diventati dei divi – commenta
Marchi – E’ giusto così, tutti viviamo di miti, altrimenti ci spareremmo! Meglio uno chef che una velina o un politico: almeno il primo lavora duro, rischia i propri soldi, è esposto alla concorrenza, deve darsi da fare per stare al passo coi tempi, deve viaggiare e confrontarsi… Sono una parte del meglio di questo Paese. Macché sognare di diventare calciatore, meglio forse imparare a cucinare! Iniziative come la nostra, ma anche come quelle di
Slow Food e tante altre, hanno ricadute economiche importanti e ancor maggiori potenziali per il futuro».
Ecco, già che si parla di futuro, quali le prossime tappe? Marchi: «Un tema che sicuramente svilupperemo l’anno prossimo – ma lo abbiamo già accennato con Identità Naturali – è quello del rapporto tra gola, salute e cucina». Ceroni: «Avevamo già avviato a New York la collaborazione con Expo 2015, abbiamo ospitato lunedì l’amministratore delegato della grande Esposizione, Giuseppe Sala, continueremo di certo su questa strada. Abbiamo siglato l’intesa con Host, il più importante salone al mondo dedicato all’Horeca. Con Identità Libri è partito anche il lavoro insieme a Mondadori-Electa. Con Rcs abbiamo studiato un grande evento che coinvolgerà tutta Milano in occasione del Salone del Mobile. Prosegue il patto con Eataly, che ci porterà all’inaugurazione del primo Roma Food&Wine Festival, dal 17 al 19 maggio. Dal 4 al 6 ottobre tornerà inoltre Identità New York…». Basta, basta così. Scusate se è poco: c’è la crisi.

La redazione del congresso: da sinistra Luciana Squadrilli, Fabrice Gallina, Slawka Scarso, Federico De Cesare Viola, Gabriele Zanatta, Raffaele Foglia, Alessandro Castiglioni, Cecilia Todeschini, Alessandra Meldolesi e Carlo Passera. Assenti Sonia Santagostino, Michele Bella, Alfio Chiarappa e Fabio Lombrici, fotografi
TUTTA LA CRONACA DELLA 4 GIORNI
Martedì 12 febbraio
Dossier Dessert di
Luciana Squadrilli
Identità di Fiandre di
Federico De Cesare Viola
Identità Libri di
Raffaele Foglia
Identità di Sardegna di
Alessandra Meldolesi
L'area espositiva al pomeriggio di
Cecilia Todeschini
L'area espositiva al mattino di
Cecilia Todeschini
Lunedì 11 febbraio
Auditorium pomeriggio di
Alessandra Meldolesi
Auditorium mattino di
Carlo Passera
Identità di pizza di
Luciana Squadrilli
Identità Naturali di
Federico De Cesare Viola
Milano Food and Wine Festival, terzo giorno di
Raffaele Foglia
L'area espositiva al pomeriggio di
Cecilia Todeschini
L'area espositiva al mattino di
Cecilia Todeschini
Tutti i premi delle prime due giornate, newsletter
Domenica 10 febbraio
Auditorium pomeriggio di
Alessandra Meldolesi
Auditorium mattino di
Alessandra Meldolesi
Identità di Sala di
Luciana Squadrilli
Identità di Pasta di
Carlo Passera
Milano Food and Wine Festival, secondo giorno di
Raffaele Foglia
L'area espositiva al pomeriggio di
Cecilia Todeschini
L'area espositiva al mattino di
Cecilia Todeschini
Milano Food and Wine Festival, il resoconto