31-01-2012
Massimo Bottura gioca con le spezie a Vila Joya di Albufeira in Portogallo, sede della sesta edizione dell'International Gourmet Festival, 12-22 gennaio scorso. Il cuoco modenese è tra i protagonisti più attesi di Identità Milano, lunedì 6 febbraio, ore 12.20 in Auditorium. Titolo della sua lezione: "dall'osteria all'Osteria", un excursus sulla storia dell'Osteria Francescana, consacrata nel novembre scorso con le 3 stelle Michelin (foto Paulo Barata / Guerrilla Food Photography)
Dal 12 al 22 gennaio si è svolta nello splendido scenario di Vila Joya ad Albufeira, in Portogallo, l’edizione 2012 dell’International Gourmet Festival, dedicato come sempre alla memoria di Claudia Jung, l’anima dell’hotel affacciato sull’Oceano Atlantico prematuramente scomparsa alcuni anni fa. L’evento, uno dei più prestigiosi nel fitto panorama dei festival internazionali dedicati al fine dining, anche nel 2012 ha messo in fila una serie di cuochi di assoluto prestigio, dal finlandese Hans Valimaki allo svedese Magnus Nilsson, dal francese Alain Passard a Massimo Bottura dell’Osteria Frescescana di Modena, terzo italiano presente a Vila Joya dopo Andrea Berton e i fratelli Cerea, rispettivamente nel 2010 e 2011, cui è stato affidato il compito di “chiudere” il festival. Interessante e nutrita anche la presenza di cuochi d’oltreoceano con il franco canadese Normand Laprise e gli americani Shaun Hergatt, April Bloomfield e Laurent Gras. Senza dimenticare le vere e proprie maratone del gusto previste dal festival, come la classica giornata dedicata a tutti gli stellati Michelin del Portogallo, oppure quella con gli amici di Dieter Koschina, l’executive chef bistellato di Vila Joya. Amici che, per intenderci, sono cuochi del calibro di Jonnie Boer, Jacob Jan Boerma, Peter Knogl, Mario Lohninger, Nigel Haworth e il nostro Norbert Niederkofler, che a Vila Joya è di casa sin dalle prime edizioni della manifestazione. O ancora con la piacevolissima trasferta in Alentejo, alla tenuta Malhadinha (vini e olio di grande qualità in un ambiente da favola), per un pranzo in compagnia di April Bloomfield, la cuoca dello Spotted Pig di New York. Con un parterre di questo calibro è facile posizionare il festival tra gli eventi imperdibili in una stagione che tra congressi, degustazioni, presentazioni ed eventi vari non ha soluzione di continuità, e dura da gennaio sino a dicembre. A differenza di altre manifestazioni dedicate alla grande cucina, però, a Vila Joya c’è poco spazio per il cibo parlato e molto per quello mangiato. L’International Gourmet Festival, che ha come ambizione quella di portare in Algarve ogni anno il meglio della cucina mondiale raccogliendo alcuni dei bi e tri-stellati più importanti a livello planetario, vive soprattutto di importanti cene che raccontano la storia e la filosofia del cuoco presente, il quale diventa la star indiscussa della giornata. Nell’ambiente ovattato ed elegante del resort ci si lascia alle spalle lo stile ingessato degli incontri classici o della rituale conferenza stampa per abbracciare il totale relax, il piacere di stare a tavola e di scambiare quattro chiacchiere, anche con il cuoco e in assoluta libertà, magari davanti a un bicchiere di champagne. Insomma, funziona molto bene l’idea di essere quasi degli ospiti dell’hotel (un’idea favorita anche dal numero contenuto di coperti per cena, che raggiunge un massimo di 90 unità), dove si è coccolati, dove e possibile (almeno per i giornalisti presenti) muoversi liberamente in cucina, prima, durante e dopo il servizio, per osservare cosa accade dietro le quinte e per vivere in presa diretta tutte le fase del servizio. E, visti all’opera, i cuochi presenti quest’anno hanno detto molto.
Il Tributo al 150° Anniversario dall'Unità d'Italia presentato il 22 gennaio ad Albufeira da Massimo Bottura (foto Vasco Celio)
Alain Passard dell'Arpège di Parigi, tra i protagonisti dell'International Gourmet Festival (foto Jose Fatela)
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale. E poi adora viaggiare
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