21-12-2018
Rodrigo Oliveira nella sala di Identità Golose Milano
Il prossimo 1 gennaio il brasiliano Jair Bolsonaro si insedierà ufficialmente sulla poltrona di Presidente del suo paese. Dopo la speranza con Lula, gli scandali della Rousseff e la recessione con Terem per il Brasile si aprirà un nuovo capitolo di una storia contraddistinta da contraddizioni e antinomie. Rapide salite e precipitose discese, boom economici e profonde crisi, le luci e la musica del Carnevale a far da contrasto alle miserie delle Favelas.
Un Paese dove le differenze sociali restano enormi, dove fare cucina, anzi alta cucina, è certamente stimolante – per la miriade di prodotti, culture e tradizioni presenti in un territorio immenso – ma porta con sé molti interrogativi. E di domande, negli ultimi anni, Rodrigo Oliveira, recente ospite della cucina di Identità Golose Milano, se ne è poste parecchie.
Lo chef del Mocotò di San Paolo a Milano
«Mocotò, il ristorante aperto nel 1973 da mio padre Josè de Almeida, è lontano dal centro di San Paolo. Siamo nella zona nord della città, in un quartiere di operai. Con gli anni siamo diventati un riferimento per la zona. Da noi vengono manager e manovali, famiglie e artisti. Il nostro motto è “tanto con poco”. E’ un posto per gente normale che ama la nostra cucina e niente altro se non quella. Per questo quando con l’Esquina, la seconda insegna inaugurata 5 anni fa proprio a fianco del Mocotò, siamo arrivati ad avere una stella Michelin e a entrare fra i 50Best dell’America Latina, abbiamo deciso di chiuderlo».
Una scelta difficile da comprendere: «In realtà è finito un percorso. Volevamo dimostrare a noi stessi di poter arrivare a certi traguardi solo grazie alla cucina e non al luogo o a una posizione commercialmente strategica. Poi abbiamo capito che non era quella la tipologia di locale di cui il nostro quartiere e la nostra clientela più affezionata aveva bisogno. Tutto qui».
Gli snack del Mocotò
«Esaltiamo la tradizione, usiamo ortaggi poveri e da riscoprire, i nostri tagli di carne preferiti sono quelli che gli altri non usano. Insomma andiamo contro corrente. Il nostro menù costa 25 euro e in molti almeno una volta ogni tanto se lo possono permettere. Abbiamo una missione e non scendiamo a compromessi». Rodrigo Oliveira ha messo tutto questo nel trolley con cui è sbarcato a Identità Golose Milano, plasmando un menu di 4 portate con alcuni capisaldi delle sua cucina e ingredienti tipici della regione Paulista.
Cous cous di mais, tucupi, piselli e verdure
Baião de dois, carne di manzo stagionata al sale, cipolle rosse
Verde e giallo: sorbetto di butia, frutto della passione confit, noce brasiliana
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di
Giornalista professionista, classe 1966 con una laurea in Fisica e, oggi, docente in IULM e comunicatore. Cultore del bello e del buono, attento osservatore della società e dei suoi cambiamenti, appassionato e commentatore televisivo di golf. Amo e racconto il cibo, quello schietto, vero e senza fronzoli. Scrivo di luoghi, persone, vino, rum e distillati e, quando capita, di politica
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