12-05-2012

Eataly Roma, un cantiere pieno di vita

L'ex terminal dell'Ostiense ospiterà da giugno il più grande progetto pensato da Oscar Farinetti

Oscar Farinetti nella sala al quarto piano che osp

Oscar Farinetti nella sala al quarto piano che ospiterà il più importante dei 18 ristoranti di Eataly Roma: l'Italia, chef Gianluca Esposito, già responsabile della ristorazione a Eataly Bologna e ormai prossimo al trasloco nella capitale

A giugno, Eataly Roma aprirà il mese prossimo. Metà giugno, entro il 20, un mercoledì, non oltre e si spera anche qualche giorno prima, magari il 14, un giovedì. Oscar Farinetti, per una volta, ha deciso di nascondersi sotto la linea dell’orizzonte violentando un po’ la sua indole. Non ricordo proprio cosa accadde a Torino, gennaio 2007, quando tornò alla vita la vecchia fabbrica della Carpano, ma due estati fa, agosto 2010, a New York fu festa grande, presenti tutti i sindaci langaroli e quello di New York, Michael Bloomberg, stesse responsabilità ma spalmate su cittadinanze a misura variabile, da alcune centinaia di anime a oltre 8 milioni.

E un anno fa a Genova, fu scelto il 25 aprile 2011 perché giorno della Liberazione dal nazi-fascismo. Genova è la sola grande città italiana che fece tutto con le sue forze, senza aspettare gli alleati, gli americani soprattutto. Non solo: c’era Giovanni Soldini con la sua barca che poi prese a bordo Farinetti & compagnia amica per iniziare un viaggio atlantico verso Manhattan con arrivo a cavallo di maggio e giugno. Una grande eco mediatica.

Per Roma ancora nulla di deciso e, soprattutto, di ufficiale e comunicabile per evitare il caos come per il battesimo di altri megastore. Aprirà e basta e sarà, comunque, una gran bella cosa e metterà fine a una grande vergogna, una delle mille che in tanti lustri affari, politica e furbizia ci hanno regalato.

Ricordo bene gli anni di avvicinamento a Italia 90, a un Mondiale di calcio che doveva essere quello di una nazionale azzurra trascinata al titolo da Vialli e Mancini, presto messi in ombra da Totò Schillaci, tanti gol e tante speranza ma solo la vittoria nella finalina per il terzo posto.

Secondo copione, fu l’ennesimo sacco tricolore nel senso che ci mangiarono in tanti sfruttando l’evento sportivo (e ora ne stiamo pagando il conto). La capitale si distinse anche per l’air terminal cittadino eretto accanto alla stazione ferroviaria di Roma Ostiense, tra la Garbatella e la Piramide, con le belle case della collina di San Saba al di là dei binari. Una buona idea che non decollò mai perché realizzata in una posizione sbagliata. Il terminal sopravvisse poco ai Mondiali e presto divenne un rifugio per sbandati.

Oggi vi arrivi in metro, fermata Piramide, oppure in taxi e fin quando non aprirà Eataly l’autista ti guarda interrogandoti quando chiedi di andare in un piazzale che ha per nome la data della scoperta dell’America, 12 Ottobre 1492. Una singolarità: la stazione dei treni ha l’ingresso sull’altro lato, in Piazzale dei Partigiani. Sembra fatto apposta.

Ancora niente parcheggi. Ne verrà presto costruito uno da 800 posti sulla spianata davanti all’ex terminal. Ora è il deposito del cantiere, con quattro o cinque container come uffici, e tante sterpaglie. I colloqui per le assunzioni avvengono in uno, Oscar e Nicola Farinetti hanno il loro ufficio in un altro e così via. Una guardia fa anche da portinaio, regola insomma il traffico degli umani. I più hanno un appuntamento per un colloquio. Inviare il cv è solo il primissimo passo. Verranno assunte 450 persone. Saranno cuochi, camerieri, baristi, magazzinieri, panettieri, salumieri, pescivendoli, macellai, cassieri, coordinatori… Se uno pensa a una figura tra quelle che popolano il pianeta gola qui la troverà.

Per quanto tutti lavorino veloci, nessuno tiene il passo di Farinetti senior. “Pronto? Lascia lì la borsa e andiamo”. Via, si entra. Polvere e sogni. Quattro livelli, il piano terra e tre a salire. Ascensori, tapis roulant e scale. Praticabile solo una scala, e con attenzione. Sono circa 5mila metri quadri a livello, 16mila saranno riservati al pubblico. Più si sale e più aumenta la sostanza.

1. continua


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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