Ilario Vinciguerra
Capesante, salsa mousseline alla barbabietola, salsa al limone di Menton e “mano di Buddha”di Mauro Colagreco
Dall'Italia Prato Nevoso, montagna & cibo. Viaggio nella località del Cuneese che cresce anche grazie alla gastronomia
Regola importante per vivere bene e scansare cocenti delusioni: mai tornare anni dopo dove sei stato bene, a volte addirittura felice, se non sei davvero sicuro di cosa vi troverai passato tanto tempo. Mi riferisco, come nel 90 per cento dei casi del mio procedere quotidiano, a ristoranti e angoli coccolosi. Vi sono insegne che sono invecchiate per mancanza di ambizioni, altre che non hanno saputo compiere un valido cambio generazionale, altre ancora che, per stanchezza mentale dello chef, ripresentano le stesse preparazioni della stagione precedente finendo con l’appassire assieme ai clienti di sempre.
Di sicuro vola in alto, sempre più in alto, la famiglia Cerea che sa vivere alla grande il presente, tutti costantemente proiettati verso il futuro. Tutto ebbe inizio con Vittorio e la signora Bruna nel 1966 a Bergamo, per proseguire,
In mezzo secolo moltissimo è cambiato, salvo alcune bontà figlie del patriarca Vittorio a iniziare dai celeberrimi paccheri al pomodoro e dalla maestosa cotoletta doppia orecchia d’elefante. Poi nei cuori di ogni Cerea c’è eternamente il minestrone di casa e in carta a volte fa capolino la catalana di crostacei che altrimenti va prenotata per tempo.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. twitter @oloapmarchi
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito