04-03-2018
Enrico Bartolini (a sinistra) è salito sul palco con gli executive chef dei suoi ristoranti di Milano, Toscana, Bergamo, Bologna, Venezia: Marco Ortolani, Alex Manzoni, Salvatore Amato, Donato Ascani, Remo e Mario Capitaneo (foto Brambilla/Serrani)
«È sempre complicato tracciare la geografia dei ristoranti di Enrico Bartolini, un cuoco che in Italia moltiplica le aperture e le stelle Michelin: ora sono 5 in 5 ristoranti», introduce Carlo Passera la lezione del cuoco toscano, al comando della sua flotta dal quartier generale Mudec a Milano. «E il 24 marzo apriremo una sesta insegna», ricorda, «la Locanda del Sant’Uffizio ad Asti, executive chef Gabriele Boffa». Più la consulenza a Pandenus in Brera, l’inedito di un cuoco importante che donerà linfa innovativa a un bistrot. «Parliamo di fattore umano», aggiunge Bartolini, «e allora ci tenevo a portare su questo palco tutti i ragazzi responsabili delle nostre insegne di Milano, Toscana, Bergamo, Bologna, Venezia». Sono tutte accomunate da un unico volano: «Fare stare bene il cliente». Il primo cameo è di Marco Ortolani, da 3 anni chef executive chef all’Andana in Maremma: Crostino di fegatini di pollo che in realtà nasconde una tapenade di olive, lo stuzzichino di benvenuto in Maremma. «L’insegna toscana è quella in cui la brace fa la voce più grossa», specifica il cuoco, lui medesimo nato a Pescia.
Tutto sull’edizione 2018 di Identità Golose, a Milano da sabato 3 a lunedì 5 marzo. Il tema della quattordicesima edizione sarà “Il fattore umano”
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt