Una corsa automobilistica e un momento di festa per un’intera città. La Mille Miglia – che quest’anno si disputerà da giovedì 19 a domenica 22 maggio - è un’istituzione per Brescia, la Leonessa d’Italia, che la saluta come un evento che sa unire viaggio, divertimento, alta velocità e competizione. Ma la Mille Miglia non è solo la celebrazione dell’amore per le auto, ma anche di una vera amicizia, visto che nasce dall’idea di due grandi compagni di avventure: i giovani rampolli della nobiltà bresciana Franco Mazzotti e Aymo Maggi.
La corsa anche quest’anno partirà, come da tradizione, una settimana prima del Gran Premio di Monaco di Formula Uno, e sarà divisa in quattro tappe: da Brescia a Rimini, da Rimini a Roma, da Roma a Parma e da Parma di nuovo a Brescia, per una sfilata trionfale per le vie della città.

Quest’anno le domande sono state 665 provenienti da 40 nazioni, tra cui sono stati selezionati 440 capolavori di design e meccanica, costruiti prima del 1957 per dare vita a una kermesse automobilistica senza paragoni che gareggerà e sfilerà lungo circa 1.800 km di strade italiane. Il colpo d’occhio sarà reso ancora più affascinante da altre 150 automobili - prodotte dopo il 1958 - partecipanti al "Ferrari Tribute to Mille Miglia" e a "Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge", riservati a vetture in prevalenza moderne delle due Case.
Le migliori idee, si sa, vengono spesso seduti al tavolo di un ristorante. E così è stato anche per i nostri “eroi” della Mille Miglia, pionieri dell’automobilismo sportivo, che ogni settimana, gareggiando in velocità con il treno, si recavano a Milano al famoso ristorante
Biffi in Galleria Vittorio Emanuele. Ed è proprio lì che, parlando con altri appassionati di automobilismo come
Borzacchini,
Brilli Peri,
Danese,
Nuvolari e
Varzi, decisero di inventarsi qualcosa per restituire a Brescia il ruolo di primo piano nel settore.
Ci piace immaginare che, tra un piatto della tradizione e un buon bicchiere di vino, parlassero di auto e motori, fino a che
Mazzotti, 22 anni, e
Maggi, 23, nel dicembre del 1926, presero contatto con
Renzo Castagneto, segretario della costituenda sede bresciana del
Regio Automobil Club, e con
Giovanni Canestrini, della
Gazzetta dello Sport per dare il via a quella che sarebbe stata definita “la corsa più bella del mondo”.
Gli scambi di idee continuarono e, tra i luoghi storici più amati dagli organizzatori, c’era la
Taverna della Mille Miglia, un luogo caratteristico tra via Cavour e via Moretto, dove
Mazzotti e
Maggi andavano a pranzo con il sindaco
Bruno Boni, tra i più strenui difensori della competizione in sede nazionale (anche se non aveva la patente!). Oggi chi volesse rivivere le atmosfere dei bei tempi di allora può visitare il
Museo della Mille Miglia in viale Venezia che ripercorre le tappe salienti della kermesse attraverso inestimabili cimeli storici e assaporare un piatto caldo o un aperitivo alla “nuova”
Taverna della Mille Miglia che si trova nella stessa struttura del museo.