15-03-2021
Pizza in teglia al Trecentogradi di Corigliano Calabro (Cosenza). Un indirizzo di grande qualità, ce lo racconta Manuela Laiacona
La scrivania non faceva per lui. Si è tolto i panni da commercialista poco dopo l’avvio alla carriera. Il traguardo raggiunto con studio e sacrifici a Roma, alla fine, non si è rivelato ciò che realmente desiderava per il proprio futuro. Perché è stata un’altra strada a richiamarlo. Quella che non aveva in fondo mai abbandonato, coltivata nei week end universitari e durante i rientri in Calabria. Alessandro Plastina appartiene al mondo della pizza. Vi è cresciuto ed è lì che è voluto ritornare. Ha imparato le prime regole della vita dentro le mura della pizzeria di famiglia, sotto l’insegna Mimosa, fondata dal padre e dallo zio nel 1986 a Corigliano Calabro e ancora oggi una istituzione nell’Alto Cosentino. Ma è stato l’incontro all’Università della Pizza di Molino Quaglia con Renato Bosco, che Alessandro considera il proprio mentore, ad averlo messo davanti allo specchio, a tu per tu con la propria passione. Un incontro folgorante. «Quel percorso di formazione mi ha fatto fare il cambio di rotta definitivo, mi ha cambiato la vita e il modo di vedere l’arte della pizza», racconta.
Alessandro Plastina
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Palermitana doc, con tutti i pregi e difetti (quindi attenzione, in sua presenza pronunciatele arancinE). Si divide tra Sicilia e Calabria. Tiene la rubrica video Storie di Terra per Repubblica Palermo, è cofondatore di Cooking Soon e del progetto iltempodellestorie.it
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