16-02-2019
La pizza dedicata a Martina, moglie di Angelo Rumolo: verdure e ortaggi di stagione (adesso: cavolo nero, porri, broccoli, cicoria selvatica)
Lo avevamo conosciuto, giovanissimo e appassionato, nel 2014 quando portò la sua pizza a Identità Milano insieme allo chef Vitantonio Lombardo, all’epoca suo “vicino” a Caggiano, paese di confine tra Campania e Basilicata e a poca distanza dalla Puglia. Poi eravamo andati a trovarlo da Grotto Pizzeria Castello, angusto ma suggestivo locale in un’ala del castello di Caggiano gestito dai Rumolo al completo: zii e genitori impegnati soprattutto a coltivare e raccogliere i prodotti usati per condire le pizze, i cugini in sala e Angelo – quando non era in giro per le sue montagne in cerca di funghi, tartufi ed erbe selvatiche – a impastare e infornare pizze strepitose che (ri)definivano il concetto di “pizza di territorio”, portando sull’impasto gonfio e leggerissimo prodotti locali e antiche ricette come la zammedda, sugo di pomodoro cotto a lungo e insaporito con abbondante pecorino.
Angelo Rumolo al lavoro
Le Grotticelle, bella struttura appollaiata su un’altura a poca distanza dal centro di Caggiano
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
a cura di
giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere