27-12-2023
L'Anguilla yakitori con tozasu, mandorla e dragoncello è il Piatto delle feste 2023 di Rocco De Santis, chef del ristorante Santa Elisabetta, a Firenze
Abbiamo chiesto ai migliori chef del Belpaese di presentarci la loro ricetta a tema Il Piatto delle feste, una preparazione che si leghi alla tradizione o che rilegga gli ingredienti di una volta in chiave contemporanea: una singolare interpretazione del Natale o dei sapori di fine anno. Una cosa è certa: in ciascun boccone, potrete sentire lo spirito del periodo più squisito che ci sia.
L'idea nasce dal fatto che, nella tradizione napoletana, il giorno prima della vigilia di Natale si acquista il capitone ancora vivo dalle pescherie che lo conservono in apposite vasche. Solitamente, viene consumato fritto ed è ancora oggi presente su molte tavole come simbolo d'augurio. Storia, leggenda, superstizione e tradizione, per qualcuno il capitonone è anche uno uno scaccia male.
Nel corso di molte mie esperienze lavorative, ho avuto l'opportunità di collaborare con ragazzi giapponesi che mi hanno fatto conoscere meglio questo prodotto, essendo di largo consumo nel loro Paese, e le molte tecniche per cucinarlo. In Giappone viene utilizzato in numerose preparazioni, per esempio alla griglia, quindi marinato e laccato in un composto che include salsa di soia, mirin, zucchero e talvolta anche il sake. Così mi sono innamorato di questo ingrediente e del suo gusto.
La scelta di preparare l'anguilla, quindi, è legata ai ricordi e alle conoscenze tecniche acquisite. Non a caso questo piatto è sempre presente nel mio menu dove cerco di abbinarlo a prodotti di stagione. Spesso, mi diverte combinare le due culture culinarie per creare contaminazioni interessanti.
ANGUILLA YAKITORI, TOSAZU, MANDORLA, DRAGONCELLO Ricetta per 4 persone
Ingredienti Per l'anguilla Cottura s/v 100°C x 20 minuti
Per la salsa al dragoncello 300 g dragoncello 200 g spinaci 150 g acqua 10 g agar
Per le cialde alla mandorla 70 g farina debole 50 g burro fuso 100 g farina di mandorla 150 g albume 2 g sale 50 g latte
Per la salsa alla mandorla 400 g mandorla 300 g acqua frizzante 10 g olio di pinoli 3 g xanthana
Per il gel al tosazu 600 g TPT ( 300 g acqua/300 g zucchero) 250 g aceto di mele 40 g aceto balsamico 200 g tosazu 60 g succo di limone 16 g agar-agar
Per il glassage d'anguilla 400 g scalogno 300 g salsa soia 100 g zucchero di canna 2 l acqua 2 foglie d'alloro 3 grani di pepe nero 100 g aceto di lampone 100 g aceto di mele 180 g lische di anguilla tostate
PROCEDIMENTO Cuocere l'anguilla sottovuoto a 100°C per 20 minuti.
Per la salsa al dragoncello Sbianchire il dragoncello e gli spinaci con acqua e ghiaccio. Strizzarli bene e porli nel bicchere del frullatore. Frullare fino a quando il composto non risulterà liscio. Nel mentre sciogliere in un pentolino l'agar con l'acqua; portare a ebollizione. Uniamo il nostro liquido caldo ai vegetali e trasferiamo il tutto in un contenitore. Una volta che il composto si sarà raffreddato risulterà solido. Frullare fino a ottenere una crema liscia.
Per la cialda alla mandorla Mettere la farina, il burro fuso, la farina di mandorla e l'albume in una planetaria; mescolare e successivamente aggiungere il latte e il sale. Stendere il composto ottenuto negli stampi e cuocere a 160°C per 6 minuti.
Per la salsa alla mandorla Mettere in ammollo i pinoli in acqua frizzante per 8 ore. Poi, riporre il composto ottenuto nei biccheri del pacojet e congelare. Una volta che il contenuto sarà congelato, pacossarlo ed aggiungere la xanthana e l'olio di pinoli.
Per il gel di tosazu Mettere tutti gli ingredienti in una casseruola, portare a ebollizione e successivamente trasferirlo in un contenitore. Una volta che il composto sarà freddo riusulterà solido. Frullare fino a ottenere un crema liscia.
Per il glassage di anguilla Lasciare appassire lo scalogno in una casseruola, aggiungere le lische e lo zucchero. Quando lo zuccherò si sarà caramellato, sfumare con l'aceto di mele, l'aceto di lampone e la salsa di soia. Aggiungere l'acqua, l'alloro e il pepe; portare a ebollizione la soluzione e far cuocere per un'ora circa. Una volta pronta filtrare allo chinois e ridurre fino a ottenere una consistenza sciropposa.
di
classe 1979, salernitano, per anni al fianco di Gennaro Esposito alla Torre del Saracino - e in Francia, da Georges Blanc. Dopo la parentesi al Vistamare dell'hotel Fogliano a Latina, è lo chef del fiorentino Santa Elisabetta dell'hotel Brunelleschi.
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