13-07-2018

Tributo a Diego Masciaga, Maestro d’accoglienza

Piemontese, quasi leggendario, ha lasciato dopo 30 anni il ruolo di general manager al The Waterside Inn, in Inghilterra

Diego Masciaga, piemontese di Oleggio, tra i grand

Diego Masciaga, piemontese di Oleggio, tra i grandissimi dell'hospitality internazionale. È andato in pensione a giugno dopo 30 anni da general manager del The Waterside Inn a Bray, in Uk

In questo mio primo articolo per Identità Golose vorrei parlarvi di una persona straordinaria, di un Maestro dell’accoglienza, del maître più bravo, completo, professionale e gentile che abbia mai conosciuto: Diego Masciaga, ex direttore del ristorante The Waterside Inn a Bray nel Regno Unito (3 stelle Michelin da più di 30 anni) dove ha lavorato a partire dalla metà degli anni Ottanta. Diego ha lasciato il ruolo di general manager il 4 giugno 2018, il suo ultimo servizio come direttore del The Waterside Inn è stato domenica 3 giugno. Questo vuole essere un omaggio alla sua carriera.

Nonostante sia una figura molto nota nell’ambiente della ristorazione, non tutti conoscono Diego e la sua storia. D’uopo dunque iniziare con una breve descrizione del suo percorso professionale. Dopo aver studiato con passione la difficile professione del maître di sala, Masciaga (classe 1963, di Oleggio, in provincia di Novara) ha subito intrapreso un’importante carriera in alcuni dei più celebri ristoranti stellati internazionali, tra i quali quelli di Alain Chapel e Gualtiero Marchesi. Nel 1983 si è trasferito nel Regno Unito, a Londra, per lavorare presso Le Gavroche di Albert Roux, dove è stato subito promosso a chef de rang.

The Waterside Inn

The Waterside Inn

Cinque anni più tardi, nel 1988, ha traslocato da Londra a Bray, al The Waterside Inn (che è invece gestito dal fratello di Albert, Michel Roux) come assistente del direttore. È stato nominato direttore dopo solo qualche mese, nello stesso anno. In qualità di general manager ha diretto per sei lustri la celebre struttura, all’insegna dell’eccellenza e dell’impeccabilità del servizio, gestendo il personale con grande attenzione e rigore e mettendo sempre i clienti al primo posto.

Il libro su Masciaga

Il libro su Masciaga

Nel 2014 la sua esperienza professionale e di vita è stata oggetto del libro monografico pubblicato in Gran Bretagna dal titolo The Diego Masciaga Way: Lessons from the Master of Customer Service. Chris Parker, influente esperto inglese di comunicazione, vi ha raccontato la lunga carriera di Masciaga presso il celebre ristorante, nonché la sua leggendaria figura nel panorama dell’hospitality e della ristorazione a livello mondiale. Il libro spiega la filosofia di Diego e il suo approccio molto pragmatico al servizio e alla fidelizzazione del cliente, mettendone in luce la natura e il valore e proponendo anche esempi ed esercizi per lo sviluppo di uno stile personale e di squadra, al fine di raggiungere un livello di professionalità eccezionale.

Nell’arco della sua importante carriera Masciaga è stato insignito anche di alcune importanti onoreficenze. Nel 2009 il Grand Prix de L’Art de la Salle dell’Académie Internationale de la Gastronomie; due anni più tardi è diventato Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana; nel 2015 ha ricevuto il Premio alla carriera da Le Stelle sul lago d’Orta e l’altro Premio alla carriera di Gusto Italia UK.

Diego Masciaga con lo chef Alain Roux figlio di Michel Roux

Diego Masciaga con lo chef Alain Roux figlio di Michel Roux

Diego ha deciso appunto di ritirarsi dopo 30 anni passati a dirigere il The Waterside Inn e, sempre per la famiglia Roux, si concentrerà sulla consulenza e su interventi durante meeting, convegni e conferenze. Grazie alla sua grandissima esperienza cercherà di motivare i più giovani. Personalmente trovo sia davvero una bella cosa e una grande opportunità per tutti coloro che vogliono intraprendere questa professione.

Io, da buon appassionato di cucina, ho conosciuto Diego nel 2009 quando ho provato per la prima volta la cucina del The Waterside Inn. Erano le mie esperienze culinarie d’esordio e ricordo che rimasi subito affascinato da Masciaga, dalla sua personalità, dal suo modo di fare con i clienti, dal suo carisma, dalla sua professionalità, dalla sua cortesia. Ho subito capito che mi trovavo di fronte a un Maestro dell’accoglienza in uno dei ristoranti più attenti al servizio che ci sia al mondo… La cosa che si nota subito è che Diego accoglie tutti come se fossero dei vip, sia se conosca l’ospite, sia se si trovi al cospetto di una persona che vede per la prima volta. Sempre un sorriso: eleganza e cortesia.

È veramente straordinaria la passione che mette nel suo lavoro; trasmette questi valori anche allo staff, così i clienti si sentono sempre coccolati durante tutto il tempo che passano al The Waterside Inn. Per Diego tutti gli ospiti sono uguali: li tratta allo stesso modo dividendo il suo tempo a disposizione tra i tavoli e cercando di non trascurare nessuno. La cura per il dettaglio, l’accoglienza calorosa, il servizio impeccabile, la professionalità, l’eleganza, la classe: sono tutte qualità che Masciaga possiede e che insegna anche ai membri del suo staff in modo che la sua filosofia di accoglienza sia un must anche per loro e che quindi, insieme come un vero team, riescano a replicare questa capacità di accoglienza giorno dopo giorno.

Diego è un maestro anche nel finire alcuni piatti famosi al tavolo davanti agli ospiti, una cosa che purtroppo si è un po’ persa nella cucina moderna... In questi anni mi ha preparato diverse volte una spettacolare anatra al torchio (Canard à la presse) o gli eccezionali spaghetti al caviale (quelli di Gualtiero Marchesi) che lui chiama simpaticamente Spaghetti alla Diego. Una volta ho anche assaggiato le sue crêpes Suzette... Davvero uno spettacolo vederlo all’opera nella preparazione di queste specialità.

Preparazione a tavolo...

Preparazione a tavolo...

...degli Spaghetti alla Diego

...degli Spaghetti alla Diego

Piccola riflessione: quando un ristorante stimola al ritorno? Quando ci si trova bene soprattutto per la cucina, perché se non si mangia bene, se i piatti provati non emozionano, si sceglie altro. Penso sia il pensiero della maggior parte delle persone. D’altro canto è molto importante anche l’accoglienza, perché se non ci si sente a proprio agio, ecco che l’eccellenza della cucina non basta più. Ecco: al The Waterside Inn io sono tornato almeno una volta all’anno, da dieci anni, anche se non soprattutto per Diego, per la sua accoglienza… Ovviamente vi si mangia molto bene (cucina classica francese con qualche inflessione anglosassone, soprattutto per quanto riguarda le materie prime), ma il motivo principale che mi ha invogliato a prenotare di nuovo, magari anche due volte all’anno, è stata la presenza di Masciaga. A ogni visita, essendo ormai un cliente affezionato, ho sempre ricevuto da lui regali, coccole, sconti, upgrade; queste attenzioni ti fanno sentire davvero speciale e ben voluto e ti invogliano a ripetere l’esperienza.

Non a caso il The Waterside Inn è anche il ristorante preferito della regina Elisabetta II, che chiama Diego per nome e frequenta spesso il ristorante (quasi sempre in una delle salette private del ristorante, a parte una volta in cui ha cenato nella sala principale tra lo stupore di tutti gli altri ospiti… Aneddoto che mi ha raccontato Diego durante una delle mie visite). La regina ha anche invitato diverse volte Masciaga a Windsor, che si trova a soli 10 minuti di auto dal The Waterside Inn, sia come ospite che come responsabile di sala per i banchetti là organizzati.

The Waterside Inn è un ristorante con alloggio elegante e romantico e infatti è fantastico poter cenare lì, in riva al Tamigi, e fermarsi poi a dormire per la notte. Le camere, da quelle standard alle suite, sono tutte splendide e arredate con cura. La maggior parte ha un’incantevole vista sul fiume. La mattina dopo la cena viene anche servita una fantastica colazione in camera, o sul terrazzo o in giardino, se il tempo lo permette. Il The Waterside Inn durante la bella stagione possiede anche una splendida barca elettrica che i clienti possono affittare per mezz’ora e farsi un giro sul Tamigi sorseggiando un tè inglese con pasticcini o un aperitivo con stuzzichini salati e ammirando le magnifiche ville che ci sono su entrambe le rive.

Diego era davvero l’anima e il cuore di questo posto magico e romantico. Adesso che ha lasciato, le redini del ristorante sono passate al suo vice Frédéric Poulette, con lui da 14 anni, che porterà avanti la filosofia dell’accoglienza di Masciaga e – ne siamo certi - saprà svolgere egregiamente il suo lavoro e trasmettere ancora questi valori anche a tutto lo staff.

Sono davvero felice e, soprattutto, molto onorato di aver avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere personalmente una persona straordinaria come Masciaga e di essere diventato nel corso di questi quasi 10 anni anche suo amico. Non possiamo che fargli un grandissimo in bocca al lupo per la sua nuova avventura professionale: certi che chiunque lo incontrerà e sentirà i suoi consigli potrà crescere non solo dal punto di vista professionale ma anche umano, così come hanno fatto tantissimi ragazzi che hanno lavorato sotto di lui. In tutti questi anni ho avuto la fortuna di conoscerne alcuni che nel frattempo sono diventati maître e direttori d’importanti ristoranti in tutto il mondo e portano avanti con successo la filosofia di Masciaga.

Diego era, è e rimarrà una persona carismatica e un Maestro dell’accoglienza. Rappresenta perfettamente l’eccellenza italiana nel mondo: l’Italia dev’essere orgogliosa di lui!


In sala

Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri

a cura di

Alan Jones

Classe 1971, cittadino britannico e sloveno, cresciuto in Ticino nella Svizzera italiana, lavora in banca da quasi due decenni. Le sue grandi passioni sono la buona cucina, i vini e i viaggi. Si è appassionato di cibo dieci anni fa seguendo i primi programmi in tv di Gordon Ramsay e ha iniziato a girare prima in Italia e poi anche in Europa e nel resto del mondo alla scoperta dei migliori ristoranti. Così, da cliente assiduo, condivide le sue osservazioni e suoi entusiasmi con i lettori di Identità Golose. Un buon piatto deve sempre riuscire ad emozionarlo, perché la cucina, come tante altre forme d’arte, è emozione

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