11-01-2004

Locanda Mongreno

Torino Sono molto contento che su Torino sia tornata a splendere una stella Michelin grazie al Vintage in piazza Solferino, 011.535948. Lo sarò ancora di più se l’anno prossimo un’altra sarà accesa sulla Locanda Mongreno, tra il Po e la basilica di Superga, romantica precollina. In quella che una trentina di anni fa era una piola, nel ’98 sono entrati Pier Bussetti, 36 anni appena compiuti, e Rosanna Basso, lui a forni e fornelli, lei a governare sale e cantina. Pare che un bisnonno Bussetti, nell’Ottocento abbia cucinato per i minatori di chissà quale valle aurifera del Far West americano. Il padre invece è panettiere. Tutto questo non cambia la sostanza: Pier è cresciuto seguendo il suo istinto lungo una gavetta che lo ha portato anche a Washington e in Giappone. In verità ci sarebbe anche un passaggio, nel 2001, per le cucine del Bulli a Rosas in Catalogna, ma questo preferirebbe non lo si sapesse perché c’è chi, soprattutto in Piemonte, nel giudicare guarda alle etichette, tipo cucina creativa, tradizionale o vegetariana, e sentenzia secondo simpatie o antipatie, scordandosi che il vero giudice dovrebbe essere il palato. L’identità del Mongreno è assolutamente originale fin dalla struttura del menù. Ci sono solo tre percorsi degustazione, con in più la possibilità di scegliere ogni voce singolarmente e crearsi così il proprio percorso alternativo: una portata 16 euro, due 29, tre 37 e quattro 46. Bussetti gioca con nomi, colori, consistenze, forme, accostamenti, temperature, piatti di servizio. Se leggere in carta Spoon shock: wrist o-a boy vi rovina in partenza la serata, ci sono tanti ristoranti in città dove l’unica sorpresa ve la può riservare il conto, più salato di tante banalità mangiate mille altre volte. Quanto allo Spoon shock, è un benvenuto liquido: vodka, purè di lamponi, acciuga, scorzetta di lime e Amaretto di Saronno, tutto in un cucchiaio. Il Raviolo apparente invece, sono dei dischetti di gelatina di pomodoro che stringono del polpo, apparente perché versando il suo brodo, ristretto e speziato, la gelatina pian piano si scioglie. Geniale e ottimo: metà miraggio e metà realtà. Notare bene: il menù hard (aggettivo che segnala il tasso di creatività) è quanto di più rassicurante possa esserci in Piemonte: acciughe al verde, tomini elettrici, vitello tonnato fino allo zabaione. Solo che si tratta di otto doppie mini porzioni, doppie perché nello stesso piatto Pier propone la versione classica e la sua, il diavolo e l’acqua santa, il noto e il nuovo, un modo per far giocare ma anche riflettere i clienti. .

LOCANDA MONGRENO
in Strada Mongreno, 50 a TORINO
Telefono: 011.8980417 Chiusura: lunedì (aperto solo la sera salvo domenica)
Ferie: 25 ago/10 gen Prezzi menù: medium 42, hard 54 ed extreme 65 euro Servizio e coperto: 3 euro
Coefficiente di difficoltà: medio/alto, cucina creativa

Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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