27-03-2022

Vernaccia di San Gimignano: i migliori assaggi 2020 e 2021

Si è chiusa la diciassettesima edizione dell'anteprima dedicata al vino senese, espressione di un legame profondo tra natura e cultura

I produttori affinati al Consorzio del vino Vernac

I produttori affinati al Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano. Al centro, in verde, la presidente Irina Strozzi

Si chiude con tanti spunti questa diciassettesima edizione dell’anteprima della Vernaccia di San Gimignano 2022, che ha visto sottolineare il suo legame storico e antropologico con il territorio di appartenenza.

«L’Anteprima - come ha commentato il sindaco Andrea Marrucci - vuole essere il momento della vera ripartenza per tutta la viticoltura locale. La crisi pandemica e ora il conflitto in Ucraina sono gli ultimi eventi a segnare la lotta quotidiana dei nostri agricoltori, già alle prese con i cambiamenti climatici e l’emergenza ungulati. Tuttavia, le aziende sangimignanesi non si sono mai fermate, hanno sempre continuato a lavorare, a curare il territorio, senza speculazioni. San Gimignano è infatti un formidabile concentrato di eccellenze, nessun vino italiano può vantare, infatti, una storia lunga secoli come questo. Non si può parlare di Vernaccia senza parlare di San Gimignano, non si può parlare di San Gimignano senza citare la Vernaccia. Ecco la forza di una denominazione indissolubilmente legata al territorio del Comune che la esprime».

La Vernaccia di San Gimignano viene quindi vista - come ha sottolineato Attilio Scienza, professore ordinario all'Università degli Studi di Milano durante il seminario “Antropologia e terroir”, che ha accompagnato gli assaggi in anteprima, come metafora del legame tra natura e cultura. «La storia – continua Scienza - è un fenomeno circolare, si ripete continuamente, non sono gli stessi luoghi, né gli stessi uomini, ma sono gli eventi che si ripetono. Da qui lo spunto di partire dalla Via Francigena e del cammino che si è creato lungo questa via. Nel corso dei secoli numerosi vitigni hanno seguito l’uomo e hanno messo le proprie radici lungo questa strada da sempre simbolo di conforto e preghiera. Il vino è cultura e società è un elemento prezioso del nostro benessere. Abbiamo voluto ripercorrere questa ciclicità ripercorrendo la Via Francigena, che è elemento di transizione ma anche di continuità».

Sala Dante, teatro delle degustazioni

Sala Dante, teatro delle degustazioni

La Via Francigena, che fin dai tempi del Medioevo portava pellegrini, mercanti e soldati da Canterbury fino a Roma, viene dunque scelta come filo conduttore e come senso di adattamento con il binomio territorio e dinamicità.

Un bilancio tutto sommato positivo, come sottolinea Irina Strozzi, presidente del Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, che vede la crescita della Vernaccia di San Gimignano: «La Vernaccia si è confermata sul mercato chiudendo un 2021 con numeri positivi, con un +16% di ettolitri e un +13% di bottiglie immesse sul mercato, per un totale di circa 5 milioni di bottiglie prodotte. Una crescita della nostra denominazione sicuramente legata al lavoro svolto dai nostri produttori. Quest’anno, tra l’altro, festeggeremo il 50° anniversario del nostro Consorzio, occasione in cui non si celebrerà solo la nostra storia, ma si brinderà al futuro della Vernaccia e della sua terra».

Al Museo del De Grada c’è stata la possibilità di degustare 76 campioni di Vernaccia di San Gimignano, concentrando l’attenzione sull’ultima annata, la 2021, ma con la presenza di 12 Vernaccia 2020 e 4 dell’annata 2019; oltre a una ventina di Vernaccia Riserva dalla 2020 alla 2017. Riguardo l’annata 2021, si è trattato di un’annata non facile, in seguito alle gelate di aprile e alla siccità preoccupante di luglio e agosto. Ad ogni modo i risultati a livello di qualità e nella giusta quantità sono positivi e soddisfacenti.

Come riferito dal Consorzio: «Il frutto di questa annata calda ha dimostrato che i produttori stanno e hanno imparato a gestire correttamente la vigna senza registrare troppe perdite di produzione, ottenendo buoni vini e di qualità. Anche le gelate sono state gestite bene, con una corretta gestione della vigna che ha limitato al minimo i danni, a ulteriore conferma che la Vernaccia ben si adatta alle colline del territorio di San Gimignano. La Riserva 2020 è il risultato di un’annata caratterizzata da un ottimo andamento stagionale, con la vendemmia partita poco prima rispetto al 2019 e che ha portato in cantina uve in quantità e in stato sanitario ottimale. Si tratta di vini polposi, orientati a rotondità e opulenza, le cui caratteristiche di complessità lasciano presagire una buona capacità di invecchiamento».

Irina Strozzi

Irina Strozzi

Prospettive positive arrivano dagli assaggi fatti, da cui sicuramente emerge una crescita dal punto di vista qualitativo e identitario nei campioni dell’annata 2021; mentre la 2020 si conferma un’annata di grande espressività al pari della 2019. Riguardo le Riserva, seppur abbastanza centrate, si nota nell’interpretazione di questa tipologia, ancora un uso troppo predominante di legno. Come sempre è stato importante confrontarsi, durante i pranzi e le cene organizzate dal consorzio nei ristoranti della città, con i produttori, assaggiando anche annate vecchie che hanno dimostrato la capacità di longevità della regina bianca Toscana.

Tra i diversi campioni, questi sono stati i nostri assaggi migliori:

Vernaccia di San Gimignano 2021: Hydra di Il Palagione, Vernaccia di San Gimignano 2021 Casa Lucii; Vernaccia di San Gimignano 2021 Lunario di Tollena; Vernaccia di San Gimignano Terra del Lago 2021 di Poderi Arcangelo e Vernaccia di San Gimignano 2021 di Tenuta La Vigna.

Vernaccia di San Gimignano 2020: Vernaccia di San Gimignano Clamys 2020 di Cesani; Vernaccia di San Gimignano Tradizionale 2020 di Montenidoli; Vernaccia di San Gimignano Fiore 2020 di Montenidoli; Vernaccia di San Gimignano Ciprea 2020 di Alessandro Tofanari e la Vernaccia di San Gimignano Viti Soparse 2020 di Terre di Sovernaja.

Vernaccia Riserva: Vernaccia di San Gimignano Riserva Ori 2020 di Il Palagione; Riserva Per Bruno 2019 di Poderi Arcangelo; Riserva Vigna ai Sassi 2019 di Tenuta Le Calcinaie; Riserva Mareterra 2017 di Casa Lucii.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Fosca Tortorelli

napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino

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