Bernardo Paladini
Merluzzo e risodi Rafael Peña
Dall'Italia Retrobottega a Roma, una tavola con l’ingrediente al centro
Gli spumanti d'Abruzzo al centro di un focus all'ultima edizione di Spumantitalia che si è svolta a Pescara
Gli spumanti d’Abruzzo sono un’opportunità per far conoscere meglio i vini di questa splendida regione, o sono una strada troppo in salita da intraprendere? Una domanda che ci siamo posti durante SpumantItalia, la manifestazione che si è tenuta a Pescara dal 23 al 26 gennaio scorso, con la fondamentale collaborazione del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo.
In particolare una masterclass ha cercato di fare un quadro dell’attuale produzione di bollicine abruzzesi, tra metodo classico, metodo italiano e anche qualche ancestrale.
Valentino di Campli, presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, e sullo sfondo il mar Adriatico
Gioventù che si trasforma in mancanza di esperienza: perché un conto è produrre Pecorino o Passerina per i vini fermi, e un altro e la conduzione di un vigneto finalizzata alla realizzazione di basi spumanti.
I vini in degustazione a Spumantitalia
Per quanto riguarda le bollicine, gli spumanti rappresentano solo il 2% della produzione complessiva: il metodo Martinotti (o italiano) aiuta a esprimere meglio l’aromaticità dei vigneti autoctoni. La Cococciola, per esempio, è molto particolare: è un’uva povera, con chicchi molto grossi e una produzione molto generosa. Bisogna quindi lavorare sulle rese, per avere una maggiore qualità del prodotto base.
Un brindisi con gli spumanti d'Abruzzo
Curiosa infine la realizzazione dei vini con il metodo ancestrale: se da una parte non dobbiamo attenderci finezze ma aromaticità particolari dettate dalla presenza dei lieviti.
La degustazione dei vini
Piacevole anche il Pinot Grigio, metodo ancestrale, di Cantina Orsogna, anche se esce dai canoni della bollicina classica.
Se per ora convincono maggiormente i vini prodotti con i vitigni classici della spumantizzazione, cioè gli internazionali, gli autoctoni possono rappresentare una risorsa importante per prodotti unici e identitari. Solo il tempo potrà darci una risposta.
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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Fabrizio Carrera, ideatore e curatore di questa guida, insieme a Federico Latteri
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