14-12-2018
Académie du Champagne: una giornata di approfondimento e di studio
Lo Champagne in tre dimensioni. Era questo il tema dell’Académie du Champagne, una giornata di approfondimento con 180 professionisti del settore, organizzata dal Bureau du Champagne, l’ufficio che si occupa proprio della promozione e della cultura di questo grande vino in Italia.
L’Académie ha permesso, soprattutto, di avere uno spaccato preciso di quello che sta avvenendo in Francia, di come i produttori si stiano muovendo per affrontare non solo i mercati, ma soprattutto i cambiamenti climatici. Perché seppure la zona dello Champagne si potrebbe “sedere sugli allori” per quanto questo prodotto sia apprezzato nel mondo, i produttori sanno che è necessario sempre guardarsi attorno, evolversi, migliorare, anche se ci si trova in una delle zone vitivinicole più affascinanti al mondo.
Quasi 200 professionisti hanno seguito i tre incontri
Entrando nel merito della giornata di studio, lo Champagne è stato visto sotto tre dimensioni, a loro volta suddivise in altrettanti aspetti.
L'intervento di Pietro Palma
La seconda dimensione è quella delle fermentazioni: la fermentazione alcolica, la malolattica e la prise de mousse. E per capire l’importanza di questi passaggi, soprattutto per quanto riguarda lo studio dell’effervescenza, è necessario comprendere l’evoluzione di questo procedimento nella storia, dalla realizzazione di bottiglie più resistenti fino al controllo della pressione, determinato dopo anni di ricerche. Insomma, l’evoluzione dello champagne nella storia ha portato anche a una conoscenza sempre più meticolosa delle fasi di realizzazione dello Champagne, con quello che ne comporta nel prodotto finale. Per esempio, la malolattica è facoltativa, a seconda del “taglio” acido che si vuole conferire. Anche in tal senso, i cambiamenti climatici sono un fattore da tenere in considerazione, con la malolattica che potrebbe essere scelta sempre di meno dai produttori di Champagne in modo tale da mantenere una buona spalla acida.
Le tre dimensioni sono state declinate con l’assaggio di 14 Champagne che hanno mostrato, nella loro complessità, tutte le caratteristiche descritte durante le lezioni.
Si è trattata di un’occasione unica, in quanto è stato necessario un permesso speciale dal governo francese per portare in Italia questi campioni, il tutto grazie al lavoro del Comité du Champagne. Un modo per capire come un vino possa diventare, con il tempo, un grande Champagne.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose