Un anfiteatro naturale, in cui non va in onda alcuna messinscena, bensì la storia di una ricerca e di un desiderio: quella di un Chianti Classico che completasse la famiglia dei vini e delle tenute Frescobaldi.
Questo canto toscano sceglie la cornice milanese per risuonare. Nella sala del Cenacolo, al museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", la bellezza e l’arte si specchiano nel bicchiere dove il rosso si trasforma in violaceo.
Lamberto Frescobaldi non soffoca l’emozione garbata di chi ha cercato - per anni e con devota caparbietà - e ha trovato ciò che l’attendeva: la Tenuta Perano, tra Radda e Gaiole in Chianti, una terra di 250 ettari già presa in gestione tre anni fa, a un’altezza di circa 500 metri e con una irresistibile esposizione a Sud.
L’alto contenuto in scheletro e le pendenze scolpiscono altre caratteristiche fondamentali di questo terreno, di questi vini. La pazienza è un ingrediente fondamentale, che si allea con il desiderio: si è attesa la commercializzazione, rinunciando alla vendemmia 2014, per aspettare l’annata perfetta, quella successiva.
Un inverno severo e generoso nelle precipitazioni, una primavera desiderosa di correre avanti e poi l’estate che decreta il successo con le sue elevate temperature. A metà settembre si procede con il Sangiovese: «Abbiamo voluto con determinazione acquistare questa tenuta e produrre vini che sappiano esprimere al massimo il carattere del suo terroir. A questi due si andrà ad affiancare nel 2019 il vino di riferimento dell’azienda, la Gran Selezione da specifico vigneto».

Nicolò D’Afflitto (foto Pierre Monetta)
Così Tenuta Perano corona il desiderio e completa la mappa dei vini dell’azienda
Frescobaldi. Impossibile rivelare il figlio prediletto tra queste etichette, sorride il presidente, fra queste terre che hanno scandito anche la vita della famiglia, i ricordi da bambino o da ragazzino, colori e profumi che restano sotto pelle.
Ma adesso, con la degustazione, parlano questi colori, questi profumi, esaltati anche dal menu preparato dal ristorante Da Vittorio partendo dal Risotto con piselli novelli e spuma di parmigiano e arrivando al Babamisù.
Il Chianti Classico Docg Tenuta Perano 2015 (13,5° di gradazione alcolica) svela già gli effetti magici di questo anfiteatro, che commuove nella descrizione anche l’enologo Nicolò D’Afflitto, con i sentori floreali che si modulano poi nelle note di frutti regalati dai boschi e fanno balenare le note balsamiche.
Il culmine arriva poi con il
Chianti Classico Riserva Docg della stessa annata, con la noce moscata e il pepe nero che danno un vigoroso benvenuto a un’esperienza destinata a durare in bocca. Nel primo vino, l’affinamento di 24 mesi avviene in barrique e acciaio; nel secondo (14°) in botti di rovere di Slavonia.
Figli talmente speciali - senza per questo voler oscurare gli altri - che hanno fatto riscoprire la bellezza di uno stemma e di un motto. Con il coraggio e la fortuna che si sostengono, e una raccomandazione sempre al socio di maggioranza in questo straordinario campo: Spera in Deo.