14-02-2021
Dove eravamo rimasti? Scombussolata da tanti (troppi?) stop&go, in attesa di poter riaprire anche a cena e nell'incertezza sui pranzi prossimi venturi - del tipo: oggi sono possibili, domani pure, tra una settimana chissà - l'alta ristorazione milanese si gode intanto l'atteso effetto rimbalzo, locali strapieni - e non solo per le capienze ridotte - durante il fine settimana, «non mi davvero posso lamentare, la gente ha tanta voglia di venire a mangiare, arrivo a 36-38 coperti (con una squadra calibrata su questi numeri limitati, mentre prima si arrivava fino a 60, ndr) ma potrei farne il doppio se dipendesse dalle richieste di prenotazione», sospira Viviana Varese, che sa scrutare la città dalle vetrate del secondo piano dell'Eataly, che dominano piazza Venticinque Aprile.
ViVa si chiama da un po', come noto, il suo ristorante: e "viva" è la parola più bella da scambiarsi in questa fase, "viva" perché il settore non è morto, potrà riprendersi; e "viva" come "evviva", l'esclamazione che tutti faremo quando l'incubo sarà del tutto un ricordo. Nel frattempo ci godiamo la cucina della Varese, sempre più interessante; lei ha riaperto dal martedì alla domenica, continua con l'e-commerce dei suoi prodotti - dalle confetture alla torta di rose, dal baccalà mantecato ai brodi, dal pane (di Forno Sammarco in Puglia) ai sughi - mentre s'è stancata del tutto di proporre un vero e proprio delivery, «l'ho fatto fino a fine dicembre, un incubo. Non fa per me. Io non preparo gastronomia classica, i miei piatti sono complessi, è complicatissimo proporli a domicilio mantenendo una certa qualità. Non ne potevo più di vederli dentro una vaschetta».
Nero & bianco
Nota particolare merita però Il pane che sposò la minestra. Viviana ci ha ormai abituato alle sue successivi riletture della tradizionale minestra maritata, le prima fin dai tempi dell'Alice in via Adige, poi via via tante altre, quasi un appuntamento fisso, noi ci ricordiamo ancora quel capolavoro assoluto che è stato l'assaggio - anno di grazia 2018 - di Maritati, fusione tra minestra e pancotto realizzata con sette tipi di verdure, brodo di quattro carni (pollo di fattoria, mora romagnola, fassona e bacon), pane al grano arso, stracciatella e profumo di agrumi. Straordinaria, complessa, deliziosa.
Alcune tra le tanti versioni della minestra maritata di Viviana Varese. Questa è immortalata in una foto del 2009.
Questa è Maritati, l'abbiamo assaggiata nel 2018, eccezionale (foto Tanio Liotta)
E questa è una versione dell'anno successivo, con prugne della California
Noi questo piatto non lo abbiamo assaggiato, è recente recente mentre la nostra visita risale a qualche settimana fa. Ma abbiamo trovato ugualmente una Varese in stato di grazia, sempre più convinta della sua scelta di andar oltre la vecchia dimensione stile "soprattutto cucina di pesce", che le andava decisamente stretta. Accarezza invece gli ortaggi, per Milano è una grande cosa.
Il nostro pranzo, nelle foto di Tanio Liotta.
Sempre delizioso il Bouquet d'insalate con crema di pistacchi e chips di amaranto
Girella di zucca con aioli
Finta oliva con crema di olive
Pelle di baccalà, limone fermentato
Sgombro in blend di aceti, purea di patate e porri arrostiti al barbecue, brodo di porri e katsuobushi
Spugna di mare: cozze al burro nocciola acidulo, crema di mandorle di Noto ed estratto di dragoncello
Foglia: tonno rosso marinato all’aceto di ciliegia, foglie di shiso croccante e salsa di plancton ed estratto di gamberi. Davvero eccellente
Mi sciolgo: gnocchi di patate con tuorlo d’uovo, aceto balsamico. fonduta di caciocavallo podolico e tartufo bianco. Gli gnocchi sono delle sferificazioni di crema di patate e tuorlo d'uovo cotto a bassa temperatura. Grande equilibrio
Linguine ai ricci di mare, burro di pecora, colatura di alici, clorofilla di prezzemolo. Gusti esatti, golosità armonica
Ravioli in brodo di arrosto, crema di zucca, castagne, Parmigiano e tartufo
Timido con carattere: agnello sambucano cotto a bassa temperatura con soffritto napoletano, cervella fritta, cipolle e cicoria
Qui le cervella di agnello impanate e fritte, con gel di limone
Royale d'agnello (coscia, spalla e costine) con il suo fondo, cipolla al barbecue con estratto di clorofilla
La terza declinazione dell'agnello è in questo soffritto napoletano, antica zuppa di quinto quarto cotto a lungo (fegatino, cuore, polmoni) con pomodoro e yogurt
Viviana Varese armeggia al tavolo...
...e prepara un nuovo piatto...
...eccellente e spettacolare. Si chiama Omaggio a Kusama, ossia zucca Hokkaido cotta al barbecue con gelato all'alloro, semi di zucca, la sua pelle disidratata con olio di semi di zucca
Frutto della passione, cioccolato bianco, pera candita
Monte Bianco: purea di castagne, gelato al fiordilatte, bastoncini di pasta di mandorle, marron glacé, pan di Spagna al cacao
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
La limited edition Villa de Varda per Eataly e In Quota sono due linee di whisky 100% Made in Italy, realizzate dalla distilleria trentina
Cristina Bowerman (Glass Hostaria, Roma) e Viviana Varese (ViVa Viviana Varese, Milano), autrici di un menu a doppia firma mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre a Identità Golose Milano (prenotazioni qui)