13-08-2019
Enrico Croatti, al centro, con la sua brigata (il sous Luca Pilia è alla sua destra): lo chef ha aperto il suo nuovo locale, Moebius, a Milano. Tutte le foto sono di Tanio Liotta
Nella Milano d'agosto 2019 - molto più vivace che in passato, con tanti turisti che affollano i locali; buona parte di questi è aperta, con l'eccezione dei ristoranti di fine dining, tutti in vacanza o quasi - qualcosa di nuovo, e di molto interessante, si sta muovendo. «Saremo sempre aperti l'intero mese, tranne la domenica. Chiudiamo poi il 15 e il 19 ma solo a pranzo, mentre la sera ci saremo», ci risponde Enrico Croatti quando gli chiediamo quale sia il calendario previsto per il suo Moebius (via Cappellini 25, nel dedalo di strade tra via Vittor Pisani e corso Buenos Aires, proprio di fronte al terzo Berberè cittadino, anche lui fresco di battesimo. Moebius è stato inaugurato il 29 luglio scorso un po' in sordina, perché la struttura e l'investimento sono davvero imponenti e l'idea era dunque quella di sfruttare il periodo di ferie per la messa a punto definitiva, per oliare bene tutti i meccanismi di un motore complesso, in attesa dal taglio del nastro ufficiale a settembre.
Moebius omaggia il celebre fumettista francese omonimo, all'anagrafe Jean Giraud. Qui, una panoramica sugli spazi
Il gioco di doppi livelli: sopra i tavoli del gastronomico, sotto la cucina del bistrot (il gastronomico ne ha una propria)
Il locale sarà molto ampio. Ospitava un deposito di tessuti: 700 metri quadrati per 12 metri di altezza, con una specie di piattaforma sospesa in aria («La chiamo "la navicella spaziale". Una struttura architettonica impressionante», dice Croatti) dove troveranno posto i 35 coperti del gastronomico. Sotto invece, coi piedi ben piantati per terra, un tapas-bistrot e american bar - «insomma metto insieme Spagna, Francia e Stati Uniti» - da 70-80 posti con piatti però italianissimi, che anzi vanno a celebrare la tradizione golosa dell'Appennino tosco-emiliano.
La navicella spaziale, ossia i tavoli del gastronomico, che dominano la sala dall'alto, sono ancora chiusi, «saremo pronti a settembre, immagino verso la fine del mese». Intanto, però, il locale già macina coperti a pieno ritmo, «non ci aspettavamo un esordio così. Non abbiamo praticamente fatto alcuna comunicazione, eppure siamo sempre pieni, tanta gente persino nel weekend, quando molti sono fuori città. Non nascondo che la cosa, oltre che rendermi felice, ci ha anche messo un poco in difficoltà. Brigata, staff, cucina: qui è tutto nuovo e da rodare».
Il bancone cocktail
L'ulivo calabrese incapsulato dai cristalli, in fondo al locale
Il tavolo sociale del bistrot visto dal livello superiore
1) La struttura è ampia, scenografica, curata. Splendida. Una delle location più belle in città: legno, ferro, vetro, cemento. Volte altissime, che consentono quel sistema di doppi livelli che s'è detto; il tutto però inserito nella logica di un open space. Si entra e il gioco di prospettive è stimolante: sulla destra un lunghissimo tavolo sociale di legno - un unico taglio, al quale possono accomodarsi due dozzine di persone - conduce l'occhio alla cucina a vista, in fondo; a sinistra, invece, c'è il colorato bancone cocktail e, subito dopo, l'angolo dei vinili col giradischi, prima della pedana dove si esibiranno i gruppi jazz in spettacoli di musica dal vivo; al centro, per tutta la lunghezza, altri tavoli, ma bassi, attorno ai quali non sedie ma comode poltrone, come fossero tanti salotti; al di là della pedana s'apre una sorta di dependance con veranda coperta, in ferro e vetro, con altre sedute. Chiude la prospettiva, incapsulato da un alto parallelepipedo di cristallo, un ulivo calabrese di 700 anni. Alla sua destra, la scalinata che porta alla piattaforma coi tavoli del gastronomico, la sua propria cucina e una chef's table al centro di essa. «Lì sarà la mia osteria del 2000», nome ufficiale del piano di sopra: Croatti Moebius. Poco da dire: effetto wow assicurato. Che bello.
Qui per un cocktail
L'area dei vinili. Si possono anche acquistare
I tavoli del gastronomico al primo piano
Si inizia con le "tapas mutanti", ossia tapas il cui consumo viene consigliato con cocktail in abbinamento (ma si possono anche ordinare senza, eh...). Anguria/tonno sashimi, perfetto con un Negroni (e molto buono di suo)
Qui Ceviche boom boom, di barracuda, che si sposa perfettamente a un Margarita
Categoria "tapas moderne": il primo assaggio è di Crocchette di calamaro al nero, acciughe e timo. Golosissime
Burrito messicano, con carne appena appena scottata e guacamole. Ma l'esterno è una piadina romagnola. Proprio buono
Raviolo in metamorfosi: con ripieno di ossobuco e salsa allo zafferano
Paccheri, burro nocciola, tartare di manzo, calamari e germogli. Gusto armonico, pulito
Salmone affumicato, salsa tartara, uova di salmone, indivia e mandorle tostate
Squisite, perfette queste Cozze alla birra non filtrata
Filetto di manzo tataki, purea di patate al tartufo, senape al miele
Orttimi anche i dolci, già pronti per un gastronomico: Semifreddo ai pistacchi, wasabi, mango disidratato e frutto della passione
Crostatina alle pesche noci e zafferano, cremoso di fagioli bianchi alla vaniglia e limone
3) Qualcosa è da sistemare, e ci sorprenderebbe il contrario. Su altre cose dovremo farci l'occhio, alla fine si tratta pur sempre di un format piuttosto nuovo a Milano, per come viene declinato. Ad esempio: al primo impatto, Moebius appare più come un grande cocktail bar cool che un luogo dove si mangia; improprio definirlo bistrot - almeno nell'accezione che si dà comunemente al termine - perché il progetto d'arredo del piano di sotto è molto focalizzato sulla mixology. Chi vuol soprattutto mangiare, non si troverà a suo agio accomodato sulle poltroncine, ai tavolini bassi; viceversa, chi sarà al Moebius per bere, preferirà questa soluzione ai tavoli di legno alti... Un aspetto che andrà gestito al momento della prenotazione. Comunque "tapas-bistrot e american bar", come dice Croatti, o cocktail bar con cucina. E in qualsiasi caso, un'idea molto divertente, innovativa, che scommettiamo piacerà molto ai milanesi. Il tutto, ovviamente, nell'attesa che il progetto entri nel vivo, con l'apertura anche dai tavoli gastronomici al livello alto. Siamo curiosissimi.
Alcuni piatti realizzati appositamente per il gastronomico del Moebius
Enrico Croatti ai fornelli del piano superiore
Moebius via Cappellini 25 - Milano tel. 02 36643680 moebiusmilano.it Aperto tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 11,30 a tarda notte Il gastronomico aprirà a fino settembre, due menu a 60 e 90 euro
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera