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Un anziano pescatore ripara le reti nel porto di Ustica. Tutte le foto sono di Giulia Monteleone, salvo dove diversamente specificato
I palermitani non amano molto Ustica come meta per le loro vacanze, scelgono piuttosto Eolie o Egadi. Curioso, dato che l'isola è splendida e ben più raggiungibile delle altre, basta l'aliscafo dal porto cittadino e in un'ora e mezza si è già a destinazione. «Ma non offre molto, tranne che agli appassionati di immersione», è la risposta tipica a precisa domanda; cosa che non è vera, come vedremo, ma già indica indirettamente un gran pregio usticese: il mare qui è meraviglioso, profondo, di blu intenso, con scogliere maestose, rocce e grotte che custodiscono un eccezionale patrimonio di biodiversità, non a caso questa è una delle venti Aree Marine Protette presenti in Italia, ha 15 chilometri di costa tutelata. Anzi, è la prima a essere stata creata, nel 1986, insieme a Miramare, all'altro capo della Penisola, nel Golfo di Trieste. Oggettivo è, peraltro, che il rapporto tra Ustica - frammento di roccia di soli 8,5 chilometri quadrati - e il turismo sia sempre stato complesso. E le ragioni hanno a che fare con geografia e storia, quindi torniamo per un momento davanti alla lavagna, per non finirvi dietro.
L'arrivo a Ustica
Una grotta
Foto Carlo Passera
U' Mancino, al secolo Enzo Caminita
L'intreccio della nassa
Maria Cristina Natale e le sue bontà
I giggi
Preparazione delle cassattedde
Vigneti a un passo dal mare
Stratificazioni laviche
Annalisa Patania
Il faro di Punta Gavazzi
Margherita Longo ed Elisa Iorio di VisitUstica
(1, continua)
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera