Non solo è troppo facile dire che El Celler de Can Roca (Girona, Spagna) risalta fra le tre stelle della guida spagnola Michelin ed è considerato il secondo miglior ristorante del mondo dalla World's 50Best, classifica organizzata dalla rivista inglese Restaurant. Ma è anche veramente riduttivo.
Venticinque anni fa, al centro del locale dei fratelli Roca, spiccava un calcetto balilla per ammazzare il tempo fra tavoli desolatamente vuoti. Joan, il più anziano, stava ai fornelli, Josep in sala e Jordi frequentava ancora la scuola elementare. La cucina era minuscola, il riscaldamento era precario, il miglior vino della cantina era una magnum di Mouton Rothschild. La quarta generazione di questa famiglia di cuochi è stata contraddistinta da sogni e invidie, soprattutto però da una straordinaria voglia di lavorare. La loro parola d’ordine è stata senza dubbio "determinazione".

Capostipite. Il cuoco Joan Roca e la R di Rispetto, leitmotiv di Identità 2013 (foto Brambilla/Serrani)
Con i loro sforzi hanno conquistato i vertici della scena gastronomica mondiale e non sanno cosa significhi improvvisare. La loro cucina è profondamente meditata: riesce a coniugare al contempo grande passione, tecnica impeccabile e mirabile intelligenza. A volte sembrano mancare gli aggettivi per descrivere l’esperienza anticonformista proposta dal triumvirato, impegnato sulla strada della creatività e del confronto costante con la materia prima da un lato e con la scienza dall’altro.
Fra neanche due mesi
El Celler de Can Roca pubblicherà la sua opera definitiva, che svelerà integralmente i processi creativi, i valori alla base dei loro percorsi, le ricette più importanti di un quarto di secolo. In questo libro i tre fratelli
Roca spiegheranno in prima persona i segreti di un’insegna eccezionale. Accompagneranno il lettore in una passeggiata di 16 capitoli, fra le loro fonti d’ispirazione: Tradizione, Memoria, Classicismo, Prodotto, Paesaggio, Vino, Cromatismi, Zucchero, Trasversalità, Profumo, Innovazione, Poesia, Libertà, Audacia, Magia e Senso dell’umorismo. Dimostreranno come sia possibile proporre una cucina d’avanguardia a partire da ricette ancestrali e dalla biografia di ogni chef. La storia del
Celler è autentica e, forse, è proprio questo a renderla così speciale.