Come potete immaginare, per tutti noi che viviamo in Sudafrica è una giornata molto triste. Tutti, il popolo intero e il mio staff al completo non facciamo che piangere da ieri sera sopratutto perché siamo ben consapevoli che questa è la fine di un'era epocale, che cala assieme a una generazione di uomini perbene, che ha lottato e sofferto per il paese. Qua, lo scandalo della corruzione e del mangia-mangia è esploso da tempo nell'Anc (African National Congress, il più importante partito del Paese dell'era post-Apartheid, ndr) .
Ma fino a che Nelson Mandela era in vita, la gente tendeva a mostrare ancora dei rimorsi, seppur minimi. Da oggi che non c'è più, tutti temono l'assenza di una figura morale monumentale, e quindi l'imperversare della corruzione e delle ruberie di stato. Madiba, il nome più affettuoso con cui lo conoscono tutti, quello che lo statista aveva nel suo clan di appartenenza, l'etnia Xhosa, ha sicuramente lasciato questa meraviglioso paese in un clima di grande incertezza politica e stabilità. Speriamo non degeneri.

Mielepap, l'alimento base dei poveri in Sudafrica, ricavato da farina di mais bianco (foto braaiandbiltong.co.za)
Personalmente ho avuto l'onore di averlo due volte tra i commensali del
95 Keerom. Sono passati anni, ormai. Erano le stagioni in cui stava ancora bene di salute. Ricordo un episodio simpatico, relativo a una delle due visite. Come contorno, gli avevo servito la nostra italianissima polenta gialla. Sapevo bene che i neri sudafricani amano tantissimo un piatto curiosamente simile. Si chiama
mieliepap ed è l'alimento base di tutti i poveri. Preparano questa polentina rigorosamente con la farina di mais bianco (come in Veneto!), cotta assieme a del latte acido. Ne esiste anche una versione po' piu ferma, con lo spezzatino della carne disponibile in quel momento.
In ogni caso, non lo preparano mai con la farina gialla come quella che avevo servito io, perché è dello stesso tipo di quella che danno agli animali. Nessun sudafricano in cucina da me tocca o mangia la polenta gialla, la considerano non commestibile per gli umani. Io naturalmente non lo sapevo ma
Mandela, da grande uomo qual era, mi sorrise, fece finta di nulla e, per non deludermi, finì il piatto con soddisfazione!
Due anni fa, è stato anche pubblicato un libro. Si chiama "Ukutya Kwasekhaya: Tastes from Nelson Mandela's Kitchen", "Sapori dalla cucina di Nelson Mandela".
Ukutya Kwasekhaya significa "cibo di casa" in lingua Xhosa. Lo ha scritto
Xoliswa Ndoyiya, la chef personale di
Mandela, assieme ad
Anna Trapido (si può comprare online su
Amazon). È una collezione delle ricette preferite, quelle che gli preparava la sua stessa cuoca personale: per esempio la zuppa di
samp and beans, i polli di fattoria, la trippa. Sono incluse anche le ricette delle pietanze servite ai diversi capi di stato e ai politici che gli facevano visita, non solo negli anni in cui è stato presidente del Sudafrica (dal 1994 al 1999). E quindi la
paella, il
pollo piri-piri, il
curry di scampi e gamberi e una miriade di alter delizie. È accompagnato da note scritte a mano dallo stesso
Mandela, un uomo epocale.