Diamo oggi inizio a una mini-serie in tre puntate per illustrare i profili di 10 giovani cuochi che battaglieranno lunedì 12 novembre prossimo alla Città del Gusto del Gambero Rosso a Roma, teatro della finalissima del Premio Birra Moretti Grand Cru. Seguendo un ordine alfabetico, oggi è il turno di Eugenio Jacques Christiaan Boer, Alessio Cancedda e Michele Cella. Ecco i rispettivi profili.
Eugenio Jacques Christiaan Boer
Chef
Enocratia
Milano
La formazione professionale di
Eugenio Boer, classe 1978, trova la sua cifra distintiva nella curiosità e nello studio. Sin dai suoi primi passi il cuoco ha nutrito il suo talento grazie alla vasta cultura enogastronomica, l’attenzione per le materie prime e la loro valorizzazione trasmessagli dallo chef palermitano
Alberto Rizzo. A tutto ciò si uniscono le sue radici italo-olandesi che rendono ragione del suo amore per la cucina e i viaggi.
Boer trova soprattutto a Berlino e alla corte del cuoco
Kolja Kleeberg, quel rigore e quella organizzazione che lo accompagneranno anche dallo chef
Gaetano Trovato, patron del ristorante due stelle
Arnolfo, e successivamente in quella di
Filippo Saporito de
La Leggenda dei Frati. La Toscana rimarrà nel cuore di Boer insieme a quell’Alto Adige e quella natura raccontata al fianco di
Norbert Niederkofler del
St. Hubertus. Dal settembre 2011
Boer si mette in gioco ogni giorno come chef della cucina di
Enocratia, a Milano. Una sfida, uno stimolo continuo e un impulso costante alla creatività senza trascurare il patrimonio degli insegnamenti ricevuti.
Alessio Cancedda
Sous-chef
S’Apposentu di Casa Puddu
Siddi (Cagliari)
Alessio Cancedda, un 1989, non è solo la Sardegna a 360 gradi ma anche una vocazione per la cucina coltivata in famiglia. Infatti suo padre, proprietario di due ristoranti, gli ha regalato quella passione che lo ha condotto ai fornelli all’età di 15 anni. Mentre la nonna gli ha trasmesso il valore per la cultura e la tradizione della cucina del territorio. Dopo un’esperienza londinese di un anno,
Cancedda ritorna nella terra natia ed entra nel 2010 nella brigata dello chef
Roberto Petza (ristorante
S’Apposentu, Siddi) di cui diventa sous-chef. Due anni di approfondimento e studio ulteriore della tradizione sarda, alla riscoperta di sapori perduti, utilizzando pochi ingredienti, semplici ma complessi nelle emozioni che regalano. La cifra di
Cancedda è l’amore per le materie prime, la loro storia, cui conseguono lavorazioni semplici e, ora sì, cento per cento Sardegna.
Michele Cella
Sous-chef
La Vecchia Malcesine
Malcesine (Verona)
Classe 1982,
Michele Cella ha fatto della cucina l’obiettivo della sua vita sin giovanissimo. La voglia di lavorare in una brigata, una certa fretta nel volersi gettare in mezzo all’arena e mettersi alla prova con padelle e fuochi sono stati mitigati da ottimi maestri e da una nutrita esperienza sul campo. A 24 anni è già sous-chef nella brigata condotta da
Alessandro Breda al
Gellius di Oderzo (Treviso). Nel 2008, si classifica primo all’
Alma Viva Award a cui segue un’esperienza presso
Il Canto di Siena, dove lo chef
Paolo Lopriore gli insegna il valore della materia prima e dei sapori. Dal 2009 collabora con
Leandro Luppi de
La Vecchia Malcesine, ristorante stellato sul Garda, dove ha il ruolo di sous-chef con stimoli e obiettivi sempre nuovi. La sua cucina è centrata sulla valorizzazione dei prodotti offerti dal lago e si serve di passione, istinto e rispetto, supportati dalla conoscenza.
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