01-03-2023
Alcuni piatti del menu imminente "Seasonal Things", ristorante Piazza Duomo di Alba, 3 stelle Michelin e 19° nella World's 50Best 2022 (foto Letizia Cigliutti)
«Ci sono tanti aspetti che oggi non condivido con l’Enrico Crippa di 5 o 6 anni fa. Adesso mi preme molto più concentrare e pulire. Sottrarre e non sovrapporre. Pulire più che colorare. Credo che il miglioramento di un cuoco passi attraverso la semplificazione, non la complicazione. Aveva ragione Gualtiero Marchesi». A 18 anni dal suo primo servizio alla corte della famiglia Ceretto, il cuoco brianzolo affronta la fase più matura della sua carriera. È evidente a osservare e assaggiare i piatti di “Seasonal Things”, il percorso primaverile di Piazza Duomo, al debutto tra pochi giorni ad Alba, al primo piano di piazza Risorgimento 4. Tredici passaggi di caratura speciale nella scelta di cromatismi tenui e nell'intaglio di eleganti profondità. Nell'alternanza di nitore e luminosità, tributi ad artisti e innate estetiche proprie, proteine animali e verdure. Proprio i vegetali sono, come e più di sempre, il centro del sistema solare di Crippa. Perché la maturità del cuoco procede parallela a quella dell’orto di Castiglione Falletto, vicino a Barolo: «Il contadino che c’era prima, Enrico Costanza», rivela Crippa, «ha dato una bella svolta. Ora c’è Andrea Mastropietro, un ragazzo che lavora molto sulla purezza e sulla concretezza. Ogni anno a dicembre ci incontriamo e valutiamo quali semi possiamo piantare. E da lì comincia tutto il processo». Un processo prima agricolo e poi creativo.
Enrico Crippa, brianzolo di Carate Brianza, classe 1971. Primo servizio al Piazza Duomo, 5 maggio 2005 (foto Cigliutti)
Davide Franco, restaurant manager e Jacopo Dosio, wine director di Piazza Duomo (foto Zanatta)
La sala affrescata da Francesco Clemente (foto Cigliutti)
L'orto di Castiglione Falletto, 100 metri dal comune di Barolo, un progetto che ha avuto inizio nel 2007. E' condotto con metodi biologici e biodinamici (foto Fusaro)
Cotechino Alla base c'è un velo sottile di cotechino, con crema di lenticchie e fonduta. In alto a sinistra, un bijoux di parmigiano. E' ispirato al pittore Jackson Pollock, già musa di Gualtiero Marchesi nel celebre Dripping di pesce . E' il terzo piatto del nuovo menu "Season things" (lo precedono un delizioso Taco di faraona, con insalata di sarset e tartufo nero e una Testina di vitello con salsa verde, brodo leggero all’aglio). (foto Cigliutti)
Finocchi Appena dopo Cotechino, arriva una freschissima Insalata di finocchi con gamberi di Sanremo e arancia, servita al tavolo assieme a una lingua croccante di spezie e un brodo di gamberi. "E' la prima volta che servo i finocchi al ristorante", spiega Crippa, "li ho sempre mangiati solo a casa" (foto Cigliutti)
Trusot Dopo Finocchi, ecco la versione 2023 della Trusot, la celebre insalata di campo di Crippa, qui con una crema di fave bianche alla base, del tuorlo d'uovo marinato ed erbe e fiori edibili in cima. Il servizio comprende ancora una cialda alle spezie e un favoloso brodo di ceci (foto Cigliutti)
Seppia Dopo Lattuga (al barbecue con salsa chimichurri), Merluzzo (in salsa teriyaki), Carciofi (con lumache e burro alle erbe), Calabria (Raviolo di ‘nduja e mascarpone) e Rombo, arriviamo quasi alla fine del percorso con Seppia, il piatto iconograficamente simbolo del menu, un omaggio all'opera senza nome dell'artista tedesco Anselm Kiefer che campeggia al piano superiore di Piazza Duomo. Un tricromo che riproduce una sfoglia di seppia ricoperta da crema di cardo, salsa di acciughe e nero di seppia. Nel bicchierino a lato, una polenta bianca di mais decorticato con le stesse creme di cui sopra (foto Cigliutti)
Vaniglia, pompelmo, lime L'atto conclusivo del menu è un tributo al pittore napoletano Francesco Clemente, lo stesso autore degli affreschi della sala del ristorante. Nel piatto centrale c'è un cremoso alla vaniglia e mascarpone, biscotto alla cannella, cioccolato bianco colorato di rosa. A ore 11, sorbetto di pompelmo; sotto ancora, un drink di lime, menta e vaniglia (foto Cigliutti)
I 5 vini in abbinamento al menu "Seasonal things". E' un viaggio tra le grandi bottiglie, condotti dal wine director Jacopo Dosio. Accompagnamenti superbi, di complemento molto più che di contrasto: - Champagne Nominé-Renard, Blanc de Blancs, Brut - Grüner Veltliner 2021, Weingut Emmerich Knoll - Bourgogne Hautes-Côtes de Beaune 2020, Etienne Sauzet - Barolo Prapò 2013, Ceretto - Moscato d'Asti 2022, I Vignaioli di Santo Stefano (Ma non contate troppo su queste etichette che i contenuti cambiano ogni giorno, come i piatti)
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Il nostro viaggio enoico, calice dopo calice, camminando nella cantina di Località San Cassiano
Foto di gruppo della super-brigata che è stata protagonista per una sera a Identità Golose Milano: con nostro resident chef Edoardo Traverso c'erano Davide Di Fabio del Dalla Gioconda a Gabicce Monte, Remo e Mario Capitaneo del Verso a Milano e Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice del Retrobottega a Roma, ossia i vincitori del titolo di migliore chef's table d'Italia, attribuito dalla Guida ai Ristoranti di Identità Golose in collaborazione con Ceretto
In uno scatto di Davide Dutto, i tre protagonisti della prima cena speciale a sei mani da Sestogusto: da sinistra, Massimiliano Prete, Corrado Assenza, Enrico Crippa