05-07-2018
Giulia Ferrara e Sergio Sbizzera, cuoca e titolare del ristorante Belé in via Fumagalli 3 a Milano, telefono +39.02.36642933
Via Fumagalli è un’intersezione felice dell’Alzaia del Naviglio Grande. Pochi metri separano il cocktail bar Rita, pioniere del bere (molto) bene a Milano, dalla locanda di pesce Ringa, stessa proprietà, e da Secco, enoteca con mescita e vivace bivacco di persone che sorseggiano bollicine in piedi. Da 6 mesi, 10 metri più in là, al civico 3, c’è una nuova insegna di buona cucina. Si chiama Belé, un vezzeggiativo dialettale milanese che definisce una piccola cosa di pregio, un “ninnolo”, un “balocco”, un “confetto”, recitano i dizionari. È il prodotto di Sergio Sbizzera, il signore che oscilla tra sala e dehors al fianco del bartender Davide Rivalta e che gli habitué dei Navigli riconosceranno per la stazza alla Churchill e soprattutto per gli ettolitri di bevande e simpatia somministrate nei decenni tra il Cape town di via Vigevano e il Pinch, popolare indirizzo di spirits&cocktail a due passi dal Belé.
Ciupin, zuppa di pesce con crostone di pane, triglie, moscardini e gamberi rossi
Sgombro, ciliegie, pistacchi
Salmone, panzanella di anguria e basilico
Costine di maiale con glassa di verdure arrosto. Accanto, peperoni e cipolle al forno
Albicocche, mandorle e rosmarino
La sala interna, 40 coperti
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.